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VOLO ANCORA UNA VOLTA NON CONVINCE
L’essenza di questo libro è racchiusa in questa frase” Essere amati a volta non basta, vogliamo sentirci desiderati” e già da qui abbiamo un brutto presentimento sulla lettura dell’ultimo libro di Fabio Volo.
Premetto che non ama questo autore, ma ho iniziato questa lettura senza pretese, senza pregiudizi e dando l’ennesima possibilità a Volo di “redimersi” dalla bassezza delle sue precedenti opere.
Questo romanzo, però, non ha una trama, non parla di nulla, non c’è un’analisi dei personaggi, non si capisce quale sia il senso di questo libro. Perché è stato scritto?
Io non capisco ancora come casa editrici così importanti pubblicano questo genere di testi, si evince chiaramente dalla lettura che l’autore non ha nessun passione per la scrittura, che lo fa solo per contratto o per sfruttare la sua enorme popolarità.
In poche parole il libro racconta, o almeno ci prova, la storia tra Silvia e Gabriele, naturalmente è una relazione extraconiugale infatti Silvia è sposata e ha un bambino.
Per tre quarti del libro i due non fanno che avere dei rapporti intimi e niente altro e ad un certo punto il ragazzo ha un cambiamento improvviso e vuole far sul serio con Silvia, che poi la donna sia d’accordo o meno questo non ve lo dico, perché vi lascio la “curiosità” di scoprirlo se vi avanzano venti euro e li volete “devolvere” in beneficienza a questo autore come regalo di Natale.
Le scene di passione tra i due non suscitano niente al lettore, zero emozioni e poi il libro è talmente ripetitivo e monotono che a volte mi sono ritrovata a sbadigliare. Volo non ha uno stile, non ne ha uno suo, usa un italiano molto semplice, cadendo nei cliché tipici di un romanzo rosa ma non aggiungendo nulla di nuovo o di personale.
Sinceramente c’è poco altro da dire sulla trama o sui personaggi, non so nemmeno dare una valutazione su Silvia e Gabriele, l’autore ci ha dato un’immagine di loro solo di facciata, frivola e quindi non sono entrata in sintonia con loro.
Gabriele posso solo dire che mi sembra avere poco maturità, porta avanti questa relazione clandestina cosciente del fatto che il loro rapporto non avrà uno sviluppo amoroso significativo, fino a che di punto in bianco cambia idea e vuole qualcosa di più.
Silvia, non l’ho capita, tradisce il marito forse per ripicca, per sentirsi giovane, appagata o libera non saprei in alcuni punti mi è sembrata ambigua, scostante e incoerente.
Il testo sicuramente si legge in fretta, il linguaggio è semplice e lineare, ma il testo non ha spessore, sembra uno scritto di un autore adolescente che si sofferma solo sulla superficialità del rapporto amoroso e non vuole approfondire la psicologia dei vari personaggi, scavare nel profondo.
La trama è banale ma la cosa che mi preoccupa è che lo stesso Volo non ha un’evoluzione nei suoi libri le storie sono similari e noi lettori dovremmo meritare qualcosa in più, una “ricerca” maggiore e una cura dei dettagli più accurata.
Una storia che finalmente ci sappia coinvolgere, appassionare, stupire e sorprendere.
Non credete che ci meritiamo un po’ di più di impegno da parte di un autore bestseller, che come minimo dovrebbe dare prova almeno una volta del suo talento? O presunto tale?
La cosa che a noi lettori proprio non piace è essere presi in giro, accorgersi che nemmeno allo scrittore è piaciuta scrivere una storia del genere, che non aveva un’idea iniziale da sviluppare.
Come dice il titolo”Quanto tutto inizia” io mi chiedo quando Volo inizierà a scrivere con passione, impegno, magari buttandosi in un genere nuovo o trattando altri temi e non solo l’amore nella maniera più superficiale che ci sia.
Tentar non nuoce!
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Vale.
Una vera e propria ingiustizia.
prima di poter giudicare o di giudicare soltanto attraverso recensioni di altre persone, sarebbe, secondo me, opportuno leggere almeno un suo libro e poi giudicare.
Io ho acquistato il Suo pirmo libro soltanto per mera curiosità, poi invece i suoi scritti mi hanno sempre piu' entusiasmata..
Sicuramente sono scritti in modo scorrevole e in un linguaggio a portata di tutti, giovani e adulti.
Leggere è una cosa bellissima e fa bene, tanto piu' leggere uno scritto scorrevole e diciamo contemporaneo, la vita di tutti i giorni, i problemi di tanti e questi suoi scritti fanno veramente riflettere.
Questo è il mio umile giudizio, non sono una grande intellettualoide, ma dall'età di sei anni ed oggi ne ho 63 non c'è sera che io non legga almeno 40/50 pagine di un libro il mio piu' grande amico.
Saluti
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Ecco, questa è la cosa peggiore: ci sono tanti autori esordienti di talento che scrivono con passione e faticano a farsi conoscere, mentre cuochi (o pseudocuochi), calciatori e volti noti a vario titolo fanno soldi a palate pubblicando libri che diventano bestsellers in poco tempo, si veda appunto il caso di Fabio Volo. Purtroppo, le logiche del mercato editoriale nostrano (e forse non solo del nostro) non hanno niente a che fare con la qualità, puntando invece sulla quantità; l'importante è che si venda... Davvero desolante!