Dettagli Recensione
Nella terra di nessuno, il limite è ’o cielo
Sempre Napoli.
Sempre Forcella.
I Bambini hanno preso il comando di tutta la zona, dalla droga alle estorsioni, anche se Nicolas, il loro leader tanto sfrontato quanto carismatico, sta ancora metabolizzando il lutto di suo fratello Christian. Tutto gira a meraviglia per la paranza, ma l'imperativo categorico è "guardare dove gli altri non guardano": bisogna aprirsi verso nuove frontiere, come Milano e Tirana, affrontando e sconfiggendo realtà radicate e sodalizi secolari in ambienti aspri e sconosciuti. La guerra è inedita, il leit motiv no: in un mondo (solo in apparenza) a noi lontanissimo, prevaricazione e aggressività faranno prima fondere insieme due paranze e poi morire gli infami fra atroci sofferenze. Ma basterà tutto questo per eliminare la concorrenza e autoproclamarsi nuovi padroni assoluti di un futuro che non promette niente?
In perfetta continuità narrativa con il prequel 'La paranza dei bambini', i protagonisti sono sempre gli stessi, ma cresciuti di qualche mese a livello anagrafico e di sete di potere e di prestigio a livello caratteriale. I pericolosi vicoli di Forcella fanno da sfondo a un reportage romanzato coinvolgente e sanguinario, portato all'estremo dall'utilizzo simbolico di un dialetto vivo, penetrante, carico e specifico di un'educazione criminale priva di maschere e di sotterfugi.
"I baci feroci non vengono dal bene né dal male. Esistono, come le alleanze. E lasciano sempre un sapore di sangue.". Alleanze sottoscritte con l'onore, alleanze rotte con i colpi di pistola a bruciapelo, alleanze che denunciano una drammatica voragine di potere centrale, alleanze brutali che ti obbligano a "spingerti al limite senza fartene nemmeno rendere conto". Solo la vecchia generazione legata alle regole e alla Legge tenta di contrapporsi alle nuove leve affamate di autorità e di predominio: il risultato è una faida in cui il numero di vittime è pari al numero di proiettili esplosi, mentre lo Stato è latitante e le famiglie assistono impotenti a un bollettino di guerra composto esclusivamente dai nomi dei loro figli. Piccola nota a sfavore per il finale un po' scontato, anche se è difficile ricercare delle 'novità' in un copione del quale conosciamo a memoria il finale da decenni.
"Voi che avete educato i bambini a essere rispettosi, a obbedirvi. Voi che li avete educati a censurare le parolacce, a non copiare i compiti, a non sottrarre il giocattolo all’amico. Voi che li avete educati ad ascoltare la posizione dell’altro e a cercare sempre una mediazione [...] Voi che avete provato a insegnare loro che un buon risultato dipende da un grande impegno. Voi che avete educato i bambini garantendo amore, denaro, cercando di disciplinarli e non farli viziosi [...] Voi, che avete educato così i vostri figli, avete sbagliato tutto. Avete dato ai vostri bambini la promessa di un mondo giusto che non arriverà mai."