Dettagli Recensione
"I desideri sono più importanti delle persone?"
Mamma.
Una parola semplice. Cinque lettere. I primi suoni che un bambino impara a pronunciare.
Eppure questa parola può racchiudere un'infinità di sentimenti e significati.
Per Adele è disorientamento, dubbio, paura. Significa accudire, amare ma, soprattutto, insegnare come affrontare la vita. E questo Adele proprio non lo sa, perché ha solo diciassette anni, il suo ragazzo è un delinquente e sua madre fatica ogni giorno per sbarcare il lunario. E così si ritrova all'improvviso sola, con un piccolo esserino che sta crescendo nella pancia, un amore che vorrebbe negare nel cuore e una lacerante scelta nella testa. E' giusto dare in adozione quella bimba non ancora nata?
Nei grigi casermoni della disastrata periferia di Bologna, nella città degli emarginati, è difficile avere speranza.
"Pianse, pianse. Senza sapere perché, e cosa sarebbe successo. Si guardò intorno. Si sentì in preda alla vita. Rimase lì, in ostaggio di quel cuore".
Per Dora invece è desiderio, dolore, ossessione. Significa realizzare un sogno, completare una famiglia, ma anche colmare un corpo che convive da sempre con una mancanza. Ma gli innumerevoli tentativi falliti, le cure estenuanti, le continue delusioni hanno infine lacerato il suo matrimonio e la sua mente. E allora si ritrova all'improvviso sola, a cercare dentro di sé la forza per combattere ancora ma anche per dare risposta a un interrogativo che non può più essere rimandato. E' giusto continuare questa battaglia?
Anche negli eleganti palazzi del centro di Bologna, nella città dei protagonisti, è difficile avere speranza.
"Perché ci sono forze invisibili. Forze molto più irreparabili di uno sciocco, egoistico, desiderio".
Il romanzo di Silvia Avallone propone due storie che parlano di maternità e di scelte destinate a cambiare la vita. Due storie in cui gli stessi temi e la stessa città si guardano come in uno specchio deformato, capace di dare alle medesime cose forme e contorni diversi. Due storie che scivolano sul proprio binario e a tratti si intrecciano e si congiungono in un’emozione che tocca il cuore.
Ci troviamo davanti ad un accurato affresco di provincia che, con voce intensa, dolorosa e a tratti spietata, racconta con realismo le vite imperfette che ci circondano. Vite che parlano di disagio sociale, di anime disperate, di desideri irrealizzabili e scelte irreparabili. Vite danneggiate e infelici, che non possono però fare a meno di chiedersi, ancora una volta, se possa esistere un angolino di mondo, un momento, un pensiero, in cui la vita possa infine essere perfetta. Vite che si chiedono, e ci invitano a chiederci, che significato dare alla parola speranza.
“Il paradiso è già qui solo che noi non riusciamo a vederlo”.
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Commenti
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Credo che, per tematiche trattate, potrebbe interessarti.
Aspetto tua opinione, allora. Ciao.
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Elena