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Tra sogno e realtà
Può l’amore essere talmente intenso da ingannare se stesso?
È la domanda sorta in me al termine della lettura del romanzo di Angela Freschi, che ci regala una storia molto coinvolgente e, sotto certi aspetti, originale.
Sullo sfondo di un’assolata Palermo di metà anni Ottanta la casualità fa incontrare Giuseppe, un giovane boss di Cosa Nostra, e Bianca, una ragazza di modesta condizione che lavora in un negozio di fiori: da uno sguardo fugace nasce un innamoramento che presto si tramuta per entrambi in imprevista passione; un amore istintivo e travolgente che, più che cieco, si rifiuta di vedere, fatto di mute attese e assordanti paure, ma anche di sorprendente desiderio di normalità.
La penna dell’autrice è stata molto abile nell’indagare i sentimenti dei due protagonisti, scavando nel profondo e descrivendo stati d’animo in cui non si fatica a ritrovarsi. Interessante l’intreccio con le vicende di mafia, ben inserite nella narrazione dove trovano così riscontro drammatiche realtà tutt’altro che di fantasia. Altrettanto ben riusciti risultano pure i personaggi secondari, ognuno dei quali si incastra perfettamente nella storia narrata. In particolare, ho molto apprezzato: la scrittura curata e stilisticamente notevole; i monologhi interiori di Bianca e Giuseppe, disseminati ad arte qua e là nel testo, che conferiscono a queste pagine un tocco in più di sensibilità; le descrizioni di un angolo di Sicilia ricco di colori, profumi, suoni che s’affacciano su un mare dal grande fascino. Il finale, poi, è a dir poco spiazzante, rivelandosi una vera sorpresa e quanto di più lontano il lettore possa immaginare.
A mio parere, un’ottima prova di esordio, questa di Angela Freschi: un romanzo sull’amore, sul senso dell’esistenza, chissà perché sempre così difficile da comprendere, sull’imprevedibilità del quotidiano vivere e lo struggente bisogno di felicità che, spesso, induce il nostro cuore a fare del sogno realtà.