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Bello, elegante e con la fede al dito
 
Bello, elegante e con la fede al dito 2017-10-10 15:34:49 cesare giardini
Voto medio 
 
4.3
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
4.0
cesare giardini Opinione inserita da cesare giardini    10 Ottobre, 2017
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Le manovre per conquistare un bellimbusto.

Lui è Adalberto Casteggi, un medico oculista, bello, disinvolto e porta una fede al dito, un anello simbolico, il cui significato si chiarirà in modo inaspettato solo alla fine del romanzo. Capitato a Bellano, lo specialista visita con professionalità, e, nel contempo, sembra non disdegnare approcci con le belle del paese: tra queste, spicca Rosa Pescegalli, figlia dei proprietari di una Premiata Drogheria e, dopo la morte dei genitori, titolare dell’unica profumeria del posto. Rosa, dopo una tormentata passione per Salvatore Locitri, noto ed aitante terzino della squadra del Lecco ed un conseguente fidanzamento quasi ufficiale, viene abbandonata dal giovane promesso, invaghitosi seriamente di Zigrina, la bella e colta figlia di un noto banchiere che, con metodi spicci, costringerà il giovane al matrimonio. La povera Rosa, rimasta sola, non si perderà d’animo, cercando e trovando adeguate consolazioni tra le braccia del bell’oculista. Ma, ahimè, anche Zigrina , delusa dalla pocaggine del marito, costretto tra l’altro ad abbandonare il calcio per un grave infortunio, intravede nel dottor Casteggi una possibile scialuppa di salvataggio … La storia si complica: Rosa, che considera ormai Adalberto di sua esclusiva proprietà, non tollera interferenze, e, quando si accorge che l’oculista sta per cedere alla nuova passione, mette in atto una sottile e ben studiata vendetta. Per farla breve, il bell’Adalberto verrà a più miti consigli, promettendo a Rosa amore e fedeltà, ma …. Le ultime pagine ingiallite di un vecchio “Via col vento” che Rosa conserva gelosamente in un cassetto e che, tormentata dai dubbi, desidera rileggere fanno presagire ulteriori incertezze ….
Un bel romanzo, scritto con la consueta bravura da un “nuovo” Andrea Vitali: le abituali macchiette di paese, il prevosto, la perpetua, il burbero maresciallo dei carabinieri ed i suoi appuntati lasciano il posto in questa storia a pochi personaggi, i cui sentimenti sono quasi vivisezionati, con arguzia e sensibilità tali da rendere quest’ultima opera di Vitali, a mio avviso, una delle sue migliori.
Un’ultima nota: il campionato di calcio di serie C descritto da Vitali non è un’invenzione letteraria; nel 1956-57 Lecco e Prato furono effettivamente promosse in serie B, ed altrettanto vere sono le altre squadre della C con le quali il Lecco giocò. Ovviamente il terzino Salvatore Locitri nasce dalla penna dell’autore.

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I romanzi di Andrea Camilleri
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