Dettagli Recensione
Storia di un abbandono
Ho comprato il libro perché mi ha incuriosito il titolo e perché mi è stato consigliato da conoscenti, lettori appassionati ma critici.
E' una storia ambientata in una realtà di miseria dove i sentimenti sembrano scarsi come i soldi; la protagonista è una bambina che viene adottata da una zia benestante; ma quando è adolescente, viene restituita alla famiglia d'origine senza spiegazioni. Naturalmente soffre molto del distacco da quella che reputava la sua vera madre; si convince che ci fosse un motivo grave perché non vuole dubitare dell’affetto di chi l’ha allevata fino ad allora. Ora deve chiamare mamma e papà i suoi genitori originari, due estranei poveri e ignoranti; e, da figlia unica quale era, si trova ad avere quattro fratelli rumorosi; per fortuna riesce a stabilire un rapporto di complicità con due di loro, Adriana e Vincenzo.
È il diario amaro di un’arminuta* che si sente respinta, abbandonata, ignorata dalla persona di cui si fidava di più. A volte gli adulti tacciono una verità scomoda per comodità o paura di ferire; ma così facendo, causano grandi sofferenze e minano l'autostima di chi le subisce.
Il romanzo non si limita alla protagonista e ai suoi sentimenti ma descrive la realtà in cui viene a trovarsi, una realtà dura, grama, difficile da vivere e da accettare; c’è chi lavora duramente e chi cerca di fare soldi in altri modi per sfuggire al destino dei genitori e delle persone che lo circondano.
Dal testo: "Solo a pochi passi l'ho vista e mi sono fermata di colpo. Occupava una sedia alta, dallo schienale rozzamente intagliato, come un rustico trono all'aperto. Era vestita di un grembiulone abbottonato sul davanti, del colore dell'ombra che la copriva. Sono rimasta lì a guardarla, incantata dalla sua fiabesca imponenza". (a pagina 112).
"Sono rimasta sulla sedia, senza aiutarla. Il principio di una rabbia feroce lievitava nello stomaco. All'inizio mi ha tolto le forze, risucchiato il sangue da ogni vena. Mi sono sfilata le scarpe con una fatica da vecchia stanca. Ho lisciato un attimo il raso, le ho annusate dentro cercando l'odore spensierato dei piedi di una volta. All'improvviso, come per un'iniezione dall'effetto istantaneo, un'energia distruttiva mi ha invaso". (a pagina 99)
* restituita