Dettagli Recensione
Vite comuni dei nostri giorni
Quattro amici alle prese con i problemi della famiglia e di un precariato lavorativo quasi costante.
Pur di trovare un lavoro uno di loro accetta di fare da badante ad una anziana donna che è stata rinchiusa in manicomio per 30 anni ed ora viene reinserita socialmente.
La situazione sociale di questi trentenni sentimentalmente respinti o depressi, economicamente "al verde" è talmente dimessa che finiscono per passare molto tempo a casa dell'anziana donna, anche incuriositi dal fatto che sui muri la donna ha inciso un'impressionante serie di graffiti.
Un esame più attento rivela che si tratta di una storia, fatta di poesia soprattutto, la storia di un amore perduto e forse di un tesoro.
Un pò affascinati dalla parte sentimentale , molto attirati dal lato pecuniario, data la pochezza di mezzi a loro disposizione, i 4 amici si inventano una vera caccia al tesoro. In mezzo a vicende che sfiorano la tragedia e che segnano i protagonisti per sempre viene da chiedersi se il tesoro più grande sia dove pensavano o quello che pensavano e non invece qualcosa che hanno perduto forse per sempre...
Non dico niente del finale per non rovinare il piacere della lettura , solo c'è un pò di dolce ma anche di amaro...