Dettagli Recensione

 
Giorni di spasimato amore
 
Giorni di spasimato amore 2017-08-05 09:50:35 Laura V.
Voto medio 
 
5.0
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
Laura V. Opinione inserita da Laura V.    05 Agosto, 2017
Top 50 Opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

L’amore, che tutto può…

Può l’amore resistere al tempo e a ogni logica dell’esistenza?
Antonio, il protagonista di questo struggente romanzo, ci crede e aspetta.
Impara a guardare il mare e aspetta. Non conta più gli anni e aspetta.
Aspetta Lucia, la ragazza dalla treccia nera e gli occhi castani screziati d’oro conosciuta in un lontano giorno di marzo del 1943, da cui la guerra l’aveva separato all’improvviso.
La guerra era poi finita e tanti avvenimenti si erano succeduti nella vita del giovane, solo che lui non ci fa caso e continua a guardare il mare dal suo balconcino sul golfo di Napoli; e così, giorno dopo giorno, anno dopo anno, abbracciando con lo sguardo quell’orizzonte nel quale mare e cielo diventano tutt’uno, comprende la vita meglio di coloro che nel vicinato lo additano come pazzo.
“Tutto è distinto e nello stesso tempo congiunto, e ogni cosa dipende dall’altra, proprio come il cielo e il mare che certe volte, a forza di guardarli, sembrano un corpo solo.”
Infine, Lucia ritorna, con la stessa treccia nera che le ricadeva sul petto e gli stessi occhi castani screziati d’oro dell’epoca in cui s’erano conosciuti e innamorati. E tutto riprende da dove si era interrotto, a dispetto del tempo, dei pregiudizi e delle maldicenze della gente…
Un libro sulla forza dell’amore, oltre ogni ragionevole follia, e sul senso della fragilissima esistenza umana, sempre tanto difficile da cogliere. Ma, forse, sono soltanto i sentimenti a dare vero significato ai nostri giorni, colmandoli, come accade ai due amanti di questa storia, di tutto ciò di cui si ha essenzialmente bisogno per vivere: il rifugio d’un abbraccio, la consolazione di un bacio o di una carezza, un saldo e delicato tenersi per mano affinché non ci si senta più fragili e soli…
Già, perché l’amore sarà pure “la più grande fra le tristezze umane”, come scriveva Gabriele d’Annunzio, dato lo sforzo che esso comporta per tentare di fuggire dalla solitudine, ma, nel contempo, è anche la nostra più grande ricchezza che, a differenza di quelle materiali, non ci possiede bensì ci appartiene e che, se autentica, riempie immensamente la vita donandoci per di più un’illusione di eternità.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
90
Segnala questa recensione ad un moderatore

Commenti

Per inserire la tua opinione devi essere registrato.

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

Volver. Ritorno per il commissario Ricciardi
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Intermezzo
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Il mio assassino
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
La vita a volte capita
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Il dio dei boschi
Valutazione Utenti
 
4.0 (2)
Il sistema Vivacchia
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Il passato è un morto senza cadavere
Valutazione Utenti
 
4.3 (2)
La mano dell'orologiaio
Valutazione Utenti
 
4.3 (1)
L'ora blu
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Malempin
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Morte in Alabama
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
La città e le sue mura incerte
Valutazione Utenti
 
3.0 (1)

Altri contenuti interessanti su QLibri

I qui presenti
La vita a volte capita
Errore 404
La stagione bella
Fumana
Nina sull'argine
Liberata
Un millimetro di meraviglia
Nannina
La neve in fondo al mare
Chiudi gli occhi, Nina
Magnifico e tremendo stava l'amore
Dove la luce
Il nostro grande niente
Chi dice e chi tace
Marabbecca