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Un mondo di perdenti
Fatevi un regalo.
Vogliatevi bene e leggete questo libro. Guarderete, come in uno specchio nero, tra le miserie dell’animo umano, miserie che un po’ ci appartengono, che abbiamo sfiorato o che costituiscono le nostre paure.
Sorrentino ci regala una straordinaria galleria di personaggi, tutti perdenti. Irrimediabilmente.
Ogni capitolo è introdotto dalla foto di uno dei personaggi. Si tratta di foto in bianco e nero, scarne, prive di qualsiasi ricercatezza tecnica, con tanto di ombra proiettata dal flash, come a mostrare subito il pesante fardello che ogni personaggio porta con se.
Incontriamo vecchi e malinconici pianisti di piano bar, portieri di enormi palazzi cattivi fino al midollo, capi-camorra reclusi in tristi bunker sotterranei, insomma, una straordinaria galleria di personaggi tutti sconfitti dalla vita.
Paolo Sorrentino non è Manzoni, diciamolo, ma la sua scrittura è agile, per lunghi tratti malinconica, spessissimo molto divertente, capace di arditi aforismi che arricchiscono la lettura.
Una vera sorpresa dal punto di vista letterario, questo autore, che mostra tutta la profondissima sensibilità che lo ha portato a creare dei piccoli capolavori cinematografici.