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L'adulterio nell'era di WhatsApp
Diego de Silva è uno degli scrittori italiani di maggior successo, benché nelle pagine dei suoi romanzi non si incappi né in morti ammazzati né in commissari. Lui è piuttosto “il re della commedia”: chi legge i suoi libri sorride, in primo di se stesso, perché nelle traversie e nelle goffaggini dei protagonisti, trattate con tono ironico ed affettuoso, trova sempre considerazioni ed inadeguatezze in cui riconoscersi: disavventure sentimentali, lavorative, familiari, di approccio con il mondo. Protagonista ed “antieroino” di quattro dei suoi romanzi, compreso il suo ultimo lavoro letterario, Divorziare con stile, è l’avvocato napoletano Vincenzo Malinconico, squattrinato, precario, pasticcione, e soprattutto fine osservatore della vita. De Silva è scrittore di intrecci su cui fioriscono digressioni sociologiche, psicologiche, filosofeggianti, sempre sottese di umorismo. Prende gli episodi della vita, e li analizza con tono beffardo e smaliziato, estraendone massime o perle di saggezza.
In Divorziare con stile Vincenzo Malinconico è alle prese con un caso semplice, che dovrebbe concludersi in poco tempo, dando i migliori risultati. Invece qualcosa va storto, sarà che si è scontrato con il giudice, sarà che ha sottovalutato la situazione, ma la causa si conclude nel peggiore dei modi. Nel giro di pochi giorni l’avvocato Malinconico perde la causa, un amico ventennale, lo studio e dei soldi facili da guadagnare. Ad un certo punto, proprio quando tutto pare andare per il verso sbagliato, le cose mutano e l’avvocato si imbatte in vecchi compagni di scuola, con alcuni dei quali ricuce un buon rapporto, e soprattutto è chiamato a presenziare in una causa di divorzio molto importante. La causa è quella che vede da un lato Veronica Starace Tarallo e dall’altro uno degli avvocati più famosi, un principe del foro. La contesa messaggini in flagranza di lei con un altro uomo.
“Voglio solo che sappia chi si troverà davanti, preferisco parlare con chiarezza. (…) Mio marito è un arrogante, uno che sa come offendere le persone nell’intimo, non sarà una passeggiata.”.
Lei è delicata, sensuale, lui è pieno di sé, maleducato, ed ostenta la sua carriera e la sua famiglia importante come se fossero qualità imprescindibili in un uomo. Malinconico, tentenna, non si sente all’altezza della situazione; poi decide di stare al gioco, ammaliato dal garbo e dal fascino di Veronica, che sembra stuzzicarlo in ogni modo per farlo cadere nella sua rete.
E’ un romanzo esilarante, sorprendente. E Malinconico è sempre lui, bravissimo nel ragionare e poco capace di affrontare i problemi, e per queste qualità e caratteristiche lo si ama. Lo sia ama anche per il suo lato tenero: quello che dimostra per i figli, e verso una ex moglie, ancora, troppo presente nel suo cuore. La prosa ironica e un po’ caustica di De Silva, non permette al lettore di tralasciare nessuna pagina. Una moderna guerra dei Roses, un tuffo nei rapporti familiari anni ’70, un po’ di sano realismo confezionano un racconto intrigante e molto umano.