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Quer pasticciaccio brutto de via merulana
 
Quer pasticciaccio brutto de via merulana 2017-07-05 08:28:32 Roleg
Voto medio 
 
3.8
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
3.0
Roleg Opinione inserita da Roleg    05 Luglio, 2017
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Gnommeri e garbugli

Un fantastico esercizio di stile, geniale, interessante e sorprendente. Un utilizzo delle lingue (dialetto romano, napoletano, veneto, lombardo, latino, francese, inglese) impressionante, ricercatissimo e magistrale. Una ironia studiata, nascosta tra le righe, latente, irresistibile in molto passi. Alcune pagine sono memorabili.

La trama è volutamente complessa, stratificata e aggrovigliata per far risaltare ancora di più lo stile linguistico. Un romanzo senza protagonisti, un omicidio senza colpevoli, un giallo senza tensione, in cui il filo del discorso viene frenato continuamente da metafore, descrizioni, considerazioni, galline che girano, rumori di popolo, invettive.

L'ho letto? No, ci ho provato più volte, ma non ci sono riuscito, troppo complesso, troppi dialetti, troppo intricato, troppo... soporifero (accidenti, quanto son limitato).
Ma me lo sono fatto leggere da Fabrizio Gifuni (in audiolibro) e ne sono rimasto estasiato. Di Gifuni, intendo. Bravissimo, espressivo, strepitoso! Musicale, divertente, interessante.

Bellissimi certi passaggi, come per esempio questo sulla burocrazia:

"Là, là, da più lune, la sua pratica risognata attendeva, attendeva. Come delle pere, delle nespole, anche il maturare d'una pratica s'insignisce di quella capacità di perfettibile macerazione che la capitale dell'ex-regno conferisce alla carta, si commisura ad un tempo non revolutorio, ma interno alla carta e ai relativi bolli, d'incubazione e d'ammollimento romano. S'addobbano, di muta polvere, tutte le filze e gli schedari degli archivi: di ragnateli grevi tutti gli scatoloni del tempo: del tempo incubante. Roma doma. Roma cova. In sul pagliaio de' decreti sua. Un giorno viene, alfine, che l'ovo della sospirata promulga le erompe alfine dal viscere, dal collettore di scarico del labirinto decretale: e il relativo rescritto, quello che abilita il macilento petente a frullar quel cocco, vita natural durante a frullarlo, vien fulgurato a destino."

O questo, sulle abitudini alle telefonate gerarchicamente a cascata tipiche dell’Italia (del tempo ma anche odierna), tanto inevitabili quanto inutili:

"La cascatella delle telefonate gerarchesche, come ogni cascatella che si rispetti, era ed è irreversibile in un determinato campo di forze, qual è il campo gravidico, o il campo ossequenziale-scaricabarilistico".

Gadda è stato un grandissimo scrittore e questo libro ne è la dimostrazione. Anche se il libro, a mio parere, non è per tutti.
Se qualcuno facesse fatica (come me) a leggere il libro per conto suo, consiglio vivamente l'audiolibro; è una esperienza di lettura diversa ma in questo caso estremamente soddisfacente.

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Commenti

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La mia esperienza di lettura di questo libro è stata disastrosa : ben presto ho trovato insopportabilmente artificiosa la scrittura, un tentativo di originalità riuscito molto male ; poi noia e ancora noia, finché l'ho mollato.
Eppure mi era piaciuto "La cognizione del dolore" , libro ben più autentico.
Uno dei pochissimi libri che non sono riuscita a leggere... Linguaggio troppo faticoso e trama noiosa. Il fatto di non essere stata l'unica mi consola. Bella recensione!
Ci proverò con audiolibro, grazie per la dritta.
Concordo completamente con te , Emilio e con te Chiara. Un testo dalla lingua veramente artificiosa , letto faticosamente molti anni fa, quando tutti gridavano al capolavoro, e che non rileggerò. Aggiungo che la Cognizione del dolore è veramente un'altra cosa.
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