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La perfezione non è di questo mondo
 
La perfezione non è di questo mondo 2017-07-03 09:34:48 ornella donna
Voto medio 
 
4.8
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
5.0
ornella donna Opinione inserita da ornella donna    03 Luglio, 2017
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L'imperfezione del quotidiano

Daniela Mattalia è nata a Torino. Vive a Milano e lavora come caporedattore a Panorama, vive con il marito Luca e la setterina Bugni. Il suo romanzo d’esordio è La perfezione non è di questo mondo, in cui i quattro personaggi principali hanno il sapore di “casa”, di “noi”, e si combinano con il nostro vissuto in un amalgama di passato e di possibilità. Un libro in cui l’antagonista principale è il destino, che continuamente ribalta le carte e crea incontri inattesi. Potrebbe definirsi un romanzo esistenziale, in cui i principali aspetti della vita si susseguono e mostrano come personaggi imperfetti, umanissimi, affrontano giorno per giorno le sfide, le vittorie e le sconfitte. Tanti i temi che si avvicendano: amore, vita, morte, nostalgia, malattia, invecchiamento, crisi economica, difficoltà a delineare la propria identità.
Una storia che arriva dritta al cuore con quattro protagonisti, un cane e…. due fantasmi! Non fantasmi che incutono terrore, ma persone come noi, solo:
“diversamente visibili”.
Con una vita normale, negli stessi luoghi in cui hanno sempre vissuto, con gli stessi sentimenti, fissazioni e manie. A Torino, tra il parco del Valentino e le Molinette, vivi e fantasmi si incontrano. Per chi vuole ridere, commuoversi, per chi ha compreso che:
“la perfezione non è di questo mondo!”.
Rivolto a chi ha sofferto una perdita e che, con dolcezza, aiuta a rendere più comprensibile e vivibile il nostro piccolo, fragile ed imperfetto mondo. Infatti:
“Le cose che fanno male? Lo sanno tutti: le sigarette, troppi dolci, troppi grassi, troppo alcol, stare sempre seduti. Sbagliato! Fa male vivere in modo impeccabile!”.
Adriano, professore ottantenne, ha appena perso la moglie Giulietta, e ha un segreto di cui si vergogna un po’: continua a vederla tra le corsie delle Molinette, anche se sa che non può essere vero. Lì fa la conoscenza con uno stravagante taxista, Angelo, per il quale è normale che i morti siano accanto ai loro cari, tant’è che lui lì vede sempre il suo vecchio amico Ernesto. Adriano incrocia altre tre persone: Gemma, libraia trentenne che nei fine settimana fa la volontaria all’Associazione Filo d’Argento; Olga, un’arzilla e pimpante zitella ricoverata con una gamba rotta; Fausto, giovane e carino grafico precario, fidanzato a Susanna, con cui è un po’ in crisi, e padrone di Archibald, bracco fortissimo con il vizio di darsi alla macchia proprio nel parco dove Gemma fa jogging. Tutti loro si incrociano, si conoscono tra il parco e l’ospedale, dove si aggirano eteree presenze. Perché chi l’ha detto che morendo si deve per forza andare nell’al di là in un paradiso sì perfetto, ma algido e lontano? E’ più divertente e consolante restare nell’al di qua, visibili soltanto a chi vuole vedere, fantasmi della porta accanto con piccole fissazioni e manie di sempre, con le nostre ottime imperfezioni. Ambientato a Torino, città magica, sommersa, primaverile, discreta, dove i vivi convivono in armonia con i fantasmi. Una commedia ironica e brillante, dal grande cuore e dai buoni sentimenti. Una lettura veloce con una prosa semplice, perfetta, ottimamente congegnata.

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Ricorda moltissimo Lorenzo Marone, La tentazione di essere felici.
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Commenti

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Un libro che mi incuriosisce ogni giorno di più, non vedo l'ora che arrivi il suo turno di essere letto :-)
Nel mentre, Ornella, complimenti per la esaustiva recensione :-) Brava!
Grazie. Credimi un libro davvero simpatico, veloce, scorrevole. Si passa due ore di tranquilla spensieratezza con questa lettura, e il sorriso affiora più volte . Davvero bello.
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