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Le otto montagne
 
Le otto montagne 2017-06-12 08:40:46 lapis
Voto medio 
 
5.0
Stile 
 
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Contenuto 
 
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Piacevolezza 
 
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lapis Opinione inserita da lapis    12 Giugno, 2017
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La bellezza dell’inverso

Grana, estate 1984. Una manciata di vecchie case isolate, immensi prati in cui pascolano mucche e un ruscello scintillante. Sulle sponde opposte, due ragazzini si guardano, si osservano, senza parlarsi. Uno è Pietro, appena arrivato da Milano per trascorrere le vacanze. L'altro è Bruno, che in quella valle ai piedi del Monte Rosa ci è nato e cresciuto. Due solitudini e due silenzi diversi, eppure simili. È così che ha inizio la storia di un’amicizia che attraverserà le loro vite.

Protagonista di questo romanzo è, prima di tutto, un’amicizia. Un’amicizia che ha un odore, quello di fieno e stalla, di terra umida e fumo di legna. Un colore, il grigio ferro, spruzzato di bianco, delle creste all’orizzonte. Un suono, quello del vento che soffia, di notte, nella conca. La montagna, infatti, non fa semplicemente da sfondo ma è il cuore pulsante di questo legame, testimone e compagna dei loro giochi, dei loro sbandamenti, della loro crescita.

Negli anni, le strade di Pietro e Bruno si divideranno. Mentre il primo, introverso e irrequieto, comincerà a muoversi senza sosta tra lavori, città e continenti diversi, alla ricerca della propria strada, l’altro rimarrà ancorato a quella valle che da sempre rappresenta il suo amore, la sua speranza, il suo destino. Ma Grana e quest’amicizia incrollabile, che si nutre di assenze e distanze, saranno sempre per Pietro una meta a cui fare ritorno. Ma cosa cerchiamo davvero quando sfuggiamo alla città, trovando rifugio tra le vette? Forse noi stessi o una parte di noi, quella solitaria, introversa, selvatica.

“Ogni valle possedeva due versanti di carattere opposto: un 'adret' ben esposto al sole, dove c'erano i paesi e i campi, e un 'envers' umido e ombroso, lasciato al bosco e agli animali selvatici. Ma dei due era l'inverso quello che preferivamo”.

Quella che ci racconta questo romanzo non è infatti una montagna dalla bellezza scintillante, avvolta da sentimenti lirici, ma un luogo di pietre aspre, di gesti antichi e faticosi, di boschi umidi e ombrosi. Un luogo dell’anima, difficile come la vita e complesso come le persone.

Con la grazia della semplicità e una delicatezza capace di arrivare dritta al cuore di chi legge, Paolo Cognetti riesce a farci respirare l’anima della montagna, non certo come meta turistica, ma nella sua essenza più profonda. Facendola sentire e amare anche a chi, come me, non la conosce affatto. Il lettore si ritrova a camminare con passo costante e armonico lungo sentieri che parlano delle difficoltà della vita moderna, di ritmi antichi, di rapporti e sentimenti eterni, come quello tra padri e figli. E scopre in queste pagine un piccolo rifugio, in cui ripararsi per pensare, alla luce delle stelle, e commuoversi.

“Una bellezza cupa, aspra, che non infondeva pace ma piuttosto forza, e un po' d'angoscia. La bellezza dell'inverso”.

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Commenti

8 risultati - visualizzati 1 - 8
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Ciao Manu,
una proposta di lettura interessante, accompagnata da una recensione davvero eccellente.
Brava come sempre!

Fede
Bello! A me piace la montagna anche se il mio luogo dell'anima è il mare, eppure ogni volta che il mio caro maritino mi ci trascina con i due piccoli figli al seguito cammino, osservo, respiro, fatico e mi conosco meglio che al mare dove in fondo alleno la mia natura contemplativa, ovvero ozio! Scherzi a parte e spaccato personale buttato lì giusto perché sono un po' più libera dagli impegni di lavoro, questo libro lo voglio leggere. Ciaooo
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lapis
13 Giugno, 2017
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Grazie di cuore, Fede. Sai che l'apprezzamento è reciproco!
Quando un libro commuove ed emoziona, poi, è davvero bello poterlo condividere.
Ciao, Manu
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lapis
13 Giugno, 2017
Ultimo aggiornamento:
13 Giugno, 2017
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Anche i miei ricordi dell'estate sono legati a un luogo speciale, familiare, un luogo dell'anima, ma marino!! Sono affezionatissima alla mia pigrizia da ombrellone e libro, ma questo romanzo ha fatto venire voglia di conoscere la montagna persino a me! Se lo legge tuo marito, vi trascina subito :)
Buona lettura, Laura!
Bella recensione (come sempre)!! Anche a me il libro era piaciuto: la montagna, l'amicizia, il difficile rapporto con il padre. Un libro che mi aveva lasciato un senso di malinconia e di profonda nostalgia per i luoghi dell'infanzia e per le amicizie vere, quelle che stringi quando sei un bambino e che ti porti nel cuore per tutta la vita. Elena
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lapis
13 Giugno, 2017
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Ho percepito le stesse sensazioni, Elena. In modo delicato, in punta di piedi, questo libro si fa strada fino al cuore parlando di sentimenti profondi come l'amicizia, il legame con i luoghi dell'infanzia, il modo in cui vediamo i nostri genitori. Io l'ho trovato davvero bello, immagino che gli amanti della montagna poi lo apprezzeranno ancor di più :)
Grazie mille.
Mi è piaciuto molto il tuo commento.
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lapis
14 Giugno, 2017
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Grazie, Sary.
8 risultati - visualizzati 1 - 8

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