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Il papà di Giovanna di Pupi Avati
La vicenda si dipana in un arco di tempo che va dal 1938 al 1953, 15 anni di fatti personali che travolgono una famiglia bolognese e sullo sfondo sfumati, 15 anni di fatti collettivi (il fascismo, la seconda guerra mondiale) che travolgono popoli interi. Al centro della storia, un padre, Michele Casali, un oscuro professore di storia dell’arte e la figlia Giovanna diciassettenne, labile psicologicamente, in secondo piano la madre Delia, donna di grande bellezza. Pupi Avati in uno stile immediato ed efficace scrive e descrive il dramma famigliare che già si avverte sin dalle prime note del romanzo, in questo esclusivo amore paterno verso la figlia teso a preservarne ogni delusione. I personaggi sono delineati con fulminanti tratti fisici e lampanti intuizioni psicologiche; da uomo del cinema, la tecnica narrativa è così visiva che sembra di vedere la fisionomia di ciascuno e di seguirne con sguardo attento i comportamenti. Trapela un’atmosfera drammatica e sofferente, questo padre che cerca di carpire il sorriso sul volto e nell’animo di Giovanna, volutamente, non vedendo la fragilità interiore e proteggendola fino allo spasimo del cuore. Pupi Avati riesce con poche e sparse annotazioni e particolari a restituirci il ritratto storico dell’epoca senza accenti parossistici né tantomeno giudizi politici e moralistici. Risulta chiaro come l’autore non usi indulgenza verso la madre ora condannata dal suo egoistico agire ora compatita per il suo fallimento come moglie e madre, mentre aderisce sentimentalmente a Michele devoto e protettivo verso la figlia. Forse, a volte, il troppo amore, cieco e totalizzante distrugge le persone a cui è rivolto, come un amore sotteso, non conclamato perché cova delusione e insofferenza. Giovanna già non bella e debole si trova a competere con la grazia femminile della madre e con le ansie paterne di vedere realizzati i sogni e i desideri della figlia, così, si trova schiacciata e confusa, la perdizione in un mondo tutto suo, le sarà fatale. Un breve romanzo intenso e dolente che il lettore ama sin dalle prime pagine e accompagna le parole scritte con gli stessi sentimenti che sgorgano dal libro.