Dettagli Recensione
Profumo di libertà
Essere donna ed essere libera oggi in Italia e nel mondo occidentale è cosa facile, esserlo agli inizi del '900 in epoca fascista e divisionista molto meno. Modesta è una donna affascinante nel senso più ampio del termine, sia a livello fisico in quanto ho percepito che fosse una bella donna, ma soprattutto per carattere ed intelletto. Destinata ad essere suora, si ribella ad un destino segnato ed investe sulla sua mente, studia, legge, si interessa, combatte per gli ideali, vive l'amore libero ed anche omosessuale a momenti, alleva figli suoi e non in un clima aperto ed educativo che spinge ognuno ad investire sul proprio IO. C'è da trarre molti insegnamenti da questa Donna che è anima centrale per tutti, fonte ispiratrice ed antifascista, riesce a passare da semplice "dama di compagnia" della bimba Beatrice all'epoca sua coetanea a regina e padrona della casa. Cuore duro che però in alcuni tratti ed in alcuni momenti amorosi sia con il suo uomo Carmine che con la sua donna Joyce ama sentirsi bambina e sprofondare tra le braccia dell'amato/a.
La vita politica e la storia italiana del periodo si intrecciano pesantemente con la vita privata, la guerra e il fascismo fanno capolinea nella conduzione già di per sé atipica della vita familiare in casa Brandiforti, lasciando segni profondi in quasi tutti i personaggi compresa Modesta che nonostante tutto continua la sua vita a testa alta nonostante la prigionia nonostante l'agonia della madre che attende il figlio tornare dalla guerra.
Un libro complesso nella costruzione della storia, che può portare in alcuni momenti ad un calo di attenzione, che si accavalla tra flashback e dialoghi immaginari, alle volte lungaggini forse evitabili, ma che comunque trasmette potenza nei messaggi più o meno sottesi che Goliarda trasmette ai propri lettori attraverso la figura di Modesta.