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Pensieri bambini
Nel più triste e sconfinato appiattimento letterario odierno, è da cogliere come una sana boccata di ossigeno, la lettura del romanzo di Anna Marchesini.
Conosciuta dal grande pubblico come eclettica donna di spettacolo, di cui restano memorabili i personaggi interpretati, caricature formidabili di un'italianità verace, cominciò a dedicarsi alla scrittura forse in concomitanza al suo forzato abbandono delle scene.
Non incappiamo nell'errore di snobbare questo titolo per il solo fatto di essere firmato da un “vip non scrittore professionista”, maturando l'idea preconcetta di trovarci di fronte alla solita trovata di marketing.
E' un romanzo dai contenuti profondi, che ruota attorno ai pensieri di una ragazzina che attraversa il complesso passaggio tra infanzia ed adolescenza, vivendo sulla propria pelle un'insieme “di prime volte”, folgorazioni, conoscenze, emozioni, quesiti e dubbi che la scuotono e la fanno sentire viva ed essere pensante, quasi un po' adulta.
Naturalmente, come è logico che sia in letteratura, la sfera emozionale della ragazzina è caricata ed esaltata, è fulcro del romanzo, tanto da avvolgere in una nebbiolina tutto il contorno familiare e sociale.
Le riflessioni riportate sulle pagine sono talmente forti e pervasive da cogliere inerme il lettore perchè richiedono un assaggio lento e meditato per essere accolte nella loro interezza.
La narrazione non viaggia sui binari di una trama disseminata di soli eventi, ma gli eventi sono lo spunto per scavare nell'io, per entrare in simbiosi con l'anima di una donna in erba.
Nessuna saccenza né inverosimiglianza, ma un'ottima capacità di scrittura, corposa, lirica e ricercata, lontana dai tracciati semplicistici che siamo oramai costretti a percorrere.
Un'autrice che ci ha lasciato un'eredità, prima che la sua mano deponesse la penna e si chiudesse dolorosamente il sipario.
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grazie per la tua attenzione.
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