Dettagli Recensione
3/6
La dinastia dei Sesti inizia da Leonida, aspirante Icaro e da una donna bassina e topigna, Argia con tendenza a generare figli morti o gemelli. Il primo Sesto, loro figlio, è un uomo malinconico aspirante prete e poi rabdomante. Il secondo Sesto nasce dalle due sorelle gemelle . del primo Sesto, cioè da non si sa quale delle due e viene cresciuto da una terza sorella. Il padre del secondo Sesto non ha la simpatia dello scrittore e del lettore, è descritto come ricco e incredibilmente stupido. Non sapendo scegliere tra le gemelle sposa una vedova con un figlio, Anselmo. La storia dell'amicizia tra il secondo Sesto e Anselmo è abbastanza carina. I due amici sono fratelli di sangue e soprattutto rivali. Rivali in amore e in politica. Sesto ha una storia platonica con Amelia a cui scrive lettere che non le arrivano mai e Anselmo ha una storia pratica con la stessa donna, dato che la sposa e genera con lei due figli. I figli sembra però che siano figli di Sesto, il primo non si sa e il secondo certamente. Ma il primo assomiglia più a Sesto del secondo ed è infatti lui il terzo Sesto, il narratore.Suo fratello invece si chiama Alcide a sottolineare la disputa politica tra i due amici. Anselmo, anche lui come il padre adottivo poco simpatico allo scrittore, è democristiano. La disputa tra i due amici è anche religiosa dato che il terzo Sesto è molto impegnato a osservare le statue della Madonna in bilico sui serpenti in una battaglia di esito incerto, almeno per Sesto. Anche il terzo Sesto è uno scrittore di lettere che non arrivano, nonchè filosofo e discepolo di Socrate. La storia del terzo Sesto è di più difficile comprensione. Quello che si capisce è che tutti i Sesti e i loro amici e parenti sono pessimi mariti/compagni e le loro compagne tendono a fare una brutta fine tra impegni politici, impegni mentali e nautici.
Nel romanzo la storia è bizzarra e le cose più interessanti sono quelle che non tornano. Per esempio il romanzo inizia con il Terzo Sesto al mare con una donna che si scoprirà che non c'è e che naturalmente ha fatto la fine che ci si potrebbe aspettare leggendo il suo nome: Sesto. Anche la pretesa forse socratica di essere comandante di se stesso porta a conseguenze che sembrano la negazione stessa della pretesa del povero Sesto. Chissà se il fatto che i Sesti sono solo tre ha un significato. Come in tutti i libri di Tabucchi alcune pagine tra il sogno e la realtà, tra incongruenze e visionarietà sono molto belle. Altre, ad esempio il finale, mi sono piaciute meno.
Ci sono nel testo molti riferimenti apocalittici: i tre Sesti (666), la tromba rubata al padre e nascosta nel pozzo, la Madonna in bilico sul groviglio di serpenti e in lotta per il posto sul piedistallo. Però il senso generale non è chiarissimo per il profano.