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Astenersi dai paragoni
Se è vero che i romanzi d’intrattenimento, destinati allo scaffale più in vista delle librerie, si assomigliano spesso tra loro, sono proprio le storie d’amore, a mio avviso, che soffrono maggiormente di carenza d’inventiva. Si assume, di fatto, che le lettrici vogliano sempre le stesse cose: sesso più o meno esplicito, malattie più o meno guaribili, una gioventù più o meno muscolosa, superficiale, problematica. Invece il rosa può essere anche altro.
Lo dimostra intelligentemente Stefania Bertola che con “Ragione & sentimento” si cimenta nella riscrittura del famoso classico di Jane Austen in chiave moderna e sabauda e lo fa con grande leggerezza, ironia e freschezza.
Il tema è l’intramontabile scontro tra razionalità e passione, attuale duecento anni fa così come oggi. Perché, in fondo, l’amore è sempre lo stesso. Ci sono le ragazze come Eleonora, concrete e riservate, che affrontano la vita con senso pratico, senza abbandonarsi a sogni irraggiungibili. A costo di inghiottire silenziosamente le proprie speranze. E ci sono quelle tipo Marianna, ingenue e passionali, che inseguono sempre romantiche illusioni e si lanciano nel futuro con ardore, guidate dall’istinto. E quando comprendono la realtà dell’esistenza, si sono già ferite. E poi c’è la vita, naturalmente, con i suoi inganni e le sue sroprese, da affrontare e da scoprire.
Stefania Bertola ripropone questa storia universale con la propria cifra stilistica. La scrittura diventa contemporanea, scorrevole, parlata. Le ambientazioni attingono ai salotti della “Torino bene”, presentandoci una pletora di pettegole madame piemontesi, uomini infedeli e un po’ sbadati e vizi sottaciuti. Infine, la caratterizzazione dei personaggi si infarcisce di molti elementi umoristici e divertenti. A tratti, persino troppi.
E’ un romanzo nel complesso piacevole e scanzonato, destinato principalmente alle amanti del rosa, con qualche cautela. Sconsigliato alle anime romantiche, alla ricerca di emozioni travolgenti, perché in queste pagine non troveranno passione ma una rappresentazione davvero ironica e spensierata dell’amore e della società. Sconsigliato inoltre anche alle anime tradizionaliste, alla ricerca della grazia e delle atmosfere austeniane, perché ogni paragone è ovviamente impensabile, e, tutto sommato, anche ingiusto. A tutte le altre, buona lettura!
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Commenti
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Grazie per avermi letto comunque.
Ciao, Manuela
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