Dettagli Recensione
Lavanda e margherite bianche
“ La vita accanto” non e’ il romanzo di una bambina nel mondo, ma dell’impatto cosi’ drastico e crudele che il mondo ha su una creatura.
Ogni volta che la piccola Beatrice riempie le pagine con le umiliazioni inferte dagli estranei e l’isolamento imposto dalla famiglia, la pelle mi si gela ustionandosi di freddo come se camminassi svestita in un dicembre alle Svalbard.
Un’esistenza fragile, occultata, le cui doti si riversano sulle piccole belle mani che scivolano sui tasti del pianoforte e non sanno suonare melodie prive di dolore. La tenda chiara e leggera si muove al ritmo del vento d’autunno nell’antico palazzo sul fiume, come se la vita volesse soffiare senza paura nella stanza della bambina brutta, portando gli odori di quel mondo distante e proibito.
Poi per contrasto e in supporto le pagine si impregnano di Lucilla, che non e’ poi tanto bella, ma amata e forgiata nel coraggio .
La pelle mi si intiepidisce, dorata da un sussurro di questa mimosa di primavera che invita anche i boccioli diversi a rinascere dopo l’inverno.
Un romanzo breve ma intenso, malinconica compagnia di emozioni truci e spiragli di redenzione, ho amato i suoi attori e quell’ardore letterario con cui certi autori riescono a rendere i dettagli ed i luoghi pregni di vita e di vitalita’. E’ un libro infinitamente triste che narra la solitudine di una donna storpiata nell’aspetto, eppure mi ha lasciato solo il profumo corroborante di scorci di bellezza.
Buona lettura.