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UNA PERNACCHIA ALLA STORIA MINIMA
Il primo archivista Emerenziano Paronzini, nato a Cantévria, reduce di guerra, passato all’ufficio del Bollo e del Demanio, giunge un giorno a Luino, sponda occidentale del Lago Maggiore, estrema provincia settentrionale al confine con la Svizzera , e lì, dopo anni di praticantato con vedove rigorosamente cercate e accalappiate nel suo lungo celibato, approda in casa Tettamanzi, in via Pusterla e fa bingo: tre brutte zitelle a sua completa disposizione, sotto un unico tetto e sotto l’egida del più rigoroso e decoroso dei matrimoni.
Sposatosi con la maggiore, dopo aver inizialmente adocchiato la mezzana, giunge a concupire infine anche con la minore. È una vera spartizione che rende giustizia alle tre zitelle delle quali è apprezzabile nella loro bruttezza eccessiva un unico particolare fisico: i capelli, le gambe, le mani .
Arrivati quasi al termine di questa godibilissima narrazione , quando ci si appresta a chiedersi quale epilogo darà l’autore ad una vicenda che pare ormai cristallizzata come Luino stessa “ un piccolo mondo chiuso in un tempo senza storia”, sarà proprio lo sberleffo di Chiara alla storia minima del fascismo a dare giusta e dignitosa chiusa: divertentissimo, come il più monello dei compagni di classe. Bravo Chiara! Quale trovata, quale gustoso ingegno, quale fine ilarità, quale mirabile presa in giro di una pagina di storia vergognosa.
Il primo impatto con questo narratore che iniziò a scrivere dopo i cinquant’anni, avendo prima divertito gli amici con la sua arguzia, mi fa pregustare altre letture che ora sono impaziente di affrontare per conoscere meglio lo scrittore della piccola gente, delle piccole storie, degli ambienti corali dove tutti sanno tutto, il ritrattista delle piccolezze umane delle quali tutti generalmente sorridiamo.
Il romanzo in questione è altro ancora: è la descrizione del suo luogo natio, è l’amore in fondo per quei luoghi e per quella gente, è lo sguardo disincantato di chi ha l’occhio lungo, la vista acuta e un’irresistibile verve comica. È anche la rappresentazione delle ipocrisie sociali e della spartizione di ben altri tesori : lo stato , la chiesa. Ve lo consiglio, sicuramente.
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Dalla tua valutazione comprendo come valga la pena di essere letto, ma non so neppure quali siano i suoi migliori libri della estesa produzione.