Dettagli Recensione
la "grazia" innovatrice
Marcello Fois in questo breve libro ripercorre le tappe fondamentali della vita di una scrittrice del calibro di Grazia Deledda. Sotto forma di piece teatrale, il testo è un piccolo capolavoro di letteratura.
La prima tappa narra la partenza della scrittrice, che abbandona la Sardegna per andare a Roma, con quello che diventerà suo marito, Palmiro. Ci sono temi decisivi: lo scandalo di una donna scrittrice all'interno di una società totalmente arcaica, di una donna che si consuma gli occhi per leggere a lume di candela, l'opposizione dei suoi concittadini che non approvano la sua scelta di vita, la contrarietà della famiglia che la preferirebbe donna come tutte le altre, ma che non esitano a difenderla pubblicamente. "Hai visto come fanno? Così fanno loro! Ti ricattano, ti chiudono in un angolo. Se la gente parla, un motivo c'è, capito? E' questo che si deve dire a una figlia prima di partire, non buon viaggio, non buona fortuna. (...) E se tuo fratello viene picchiato perchè ti ha difeso, è evidente che c'era un motivo per insultarti!".
Il secondo atto è ambientato nell'albergo di Stoccolma nel 1927, dove la scrittrice si è recata per ritirare il Premio Nobel. I giochi ormai sono fatti, è riuscita nella vita, contro tutti coloro che non hanno mai creduto in lei. Ciononostante si sente fragile, insicura e i dubbi la logorano. L'ultimo atto è ambientato nello studio del medico, in attesa dei risultati delle radiografie effettuate. Il responso sarà tragico, ma lei, grande anche nella tragedia, pensa ad organizzare, con perfetto metodo, quello che le resta della vita. Lo scrivente ci parla di tre tappe cruciali verso un viaggio agognato, il "Continente", in cui le figure da comprimari del marito e soprattutto della madre assumono un ruolo di grande fascino. La madre, presenza dapprima reale, poi onirica, poi fantasmatica, è una immagine altamente simbolica. Lei rappresenta il nucleo familiare al completo, la tradizione immutabile, ferma e decisa, che non comprende, non accetta passivamente. Anzi di questa accettazione ne fa una forma di virtù e di superiorità, nutrice a tutti gli effetti, insinuante e persecutoria fino allo stremo. Una madre che di nascosto alla figlia toglie dalla valigia un numero consistente di libri per far posto al costume tradizionale di Nuoro, a ribadire, ancora una volta, la propria autorità e l'importanza della costumanza, derivante da secoli di indefessa e continuata Storia.
Un teatro perfetto, scritto da un narratore esperto quale è Marcello Fois, che parla direttamente al cuore e all'intelletto del lettore. Una scrittura e una lettura "da Premio Nobel" !