Dettagli Recensione
QUALCOSA , TROPPO, NIENTE
Romanzo dal tono fiabesco con protagonista una principessa che si affaccia alla vita e ne scopre le complessità insite in primo luogo in lei e riflesse nei fatti, negli incontri, nelle scelte, nelle relazioni che arricchiscono, complicano, suggellano la sua crescita. Quasi un piccolo frammento di romanzo di formazione, una lettura che ritengo particolarmente adatta per i piccoli lettori dai dieci ai tredici anni, più avanti il modulo fantastico basato su elementi fiabeschi potrebbe far storcere il naso ai più grandi i quali potrebbero trovare scontate le suggestioni che lo scritto sa innescare.
Una principessa nasce e si impone alla vita e alla famiglia con strepiti e urla fin dai primi giorni: è eccessiva, le vien dato il nome “Qualcosa di troppo”, appare fin da subito in perenne conflitto con il suo universo emozionale di ben difficile gestione. È il suo percorso di crescita, la via è segnata, dovrà affrontare un prematuro dolore, la scomparsa della mamma, e imparare a canalizzare il suo io, a circoscriverlo, a conoscerlo, ad accettarlo. Chi di noi è esente da tale tirocinio formativo? Interessante iniziazione con una serie di prove da affrontare , declinate attraverso le più classiche funzioni proppiane, e l’immancabile supporto dell’aiutante magico. Tutte le situazioni richiamano le sfide che i nuovi tempi impongono ai ragazzi di oggi, sottoposti come non mai a pressioni e stimoli che innescano un’accelerazione nella crescita non corrispondente all’età anagrafica, al loro sviluppo psico-fisico, al loro benessere. Pressioni e stimoli che sono tutti sovrabbondanti, ridondanti, fastidiosi e seriali e che stanno producendo purtroppo aberrazioni all’evidenza di tutti. In particolare è presente una velata critica alla necessità di affermazione dei giovani che trova sfogo sui social, paragonati qui a lenzuola esposte al balcone e zeppe di stati d’animo, di sbandieramenti circa la pienezza del proprio vissuto, di fondo, specchio evidente di tristi solitudini. È presente inoltre la riflessione circa i pericoli dell’amore quando non vissuto dalle giovani ragazze come un sentimento di amorosa corrispondenza ma secondo moduli che attingono a profili quali la salvatrice, la dipendente , l’affermata incapace di auto affermarsi al di fuori di un rapporto a due. Utili riflessioni per un universo femminile in crescita, per instillare attraverso una lettura semplice e fresca qualche pillola di educazione all’affettività coinvolgendo allo stesso modo l’universo maschile in crescita, ancora più depauperato, secondo il mio punto di vista.
Il qualcosa che siamo noi, il troppo di cui lo riempiamo, il niente che riconduce alla piccolezza della nostra esistenza e alle bassezze di cui la nutriamo, la scomparsa della noia e la paura della solitudine sono infine spunti di riflessione adatti a tutte le età che si possono ritrovare in questo piacevole libretto snello ma estremamente curato nell’ aspetto grafico, in una forma mista sempre più in auge con la commistione dei linguaggi: il letterario e l’ iconico che si avvale, in questo caso, delle efficaci illustrazioni di uno dei più quotati fumettisti italiani, Tuono Pettinato.
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la presenza sul sito di tre recensioni dedicate a questo scritto è pura coincidenza legata alla contemporanea lettura di tre utenti, la mia nella fattispecie è legata alla proposta della Redazione su un'ampia scelta. Non avevo mai letto niente della Gamberale, se non parti di scritto presenti in un libro di Gramellini, è mio costume leggere anche per farmi un giudizio personale scritti che non rientrano nelle mie preferenze immediate. Se hai letto la mia recensione ti sarai sicuramente fatta un'idea della mia posizione, comunque la ribadisco: lo scritto è piacevole, sicuramente non alta letteratura, io la consiglio ai ragazzi, ma sono consapevole del fatto che possa piacere anche agli adulti. Rispetto la tua decisione di non leggerlo, ci mancherebbe, e ribatto che in effetti tutti i libri di nuova stampa sono spinti a livello mediatico, non solo questo, né più né meno degli altri. Vivo il sito come una possibilità di scambio reciproco di pareri, di proposte, nel rispetto di tutti. Io amo i classici ma so che esiste anche Gamberale, provo a leggerla e mi esprimo. Un saluto. Laura
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