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La tristezza ha il sonno leggero
 
La tristezza ha il sonno leggero 2017-02-10 15:37:13 PaparattoC
Voto medio 
 
4.8
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
5.0
PaparattoC Opinione inserita da PaparattoC    10 Febbraio, 2017
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Un romanzo sulla VITA

Anzitutto, inizio col sottolineare l'immenso entusiasmo di aver scoperto - leggendo il suo secondo lavoro editoriale - l'esistenza di un grande autore emergente, le cui opere non mancherò di continuare a leggere.
Tutto è incentrato sulla figura del quarantenne Erri Gargiulo, personaggio ironico e disincantato, che trascina con se un grosso macigno, di cui sembra impossibile liberarsi: il passato.

La sua vita, infatti, non è stata del tutto lineare: quattro fratelli, due padri, una madre e mezza, la continua ricerca di un figlio, una miriade di non scelte ,una moglie e il suo tradimento. Proprio dopo quest'ultimo avvenimento Erri inizierà a comprendere di dover afferrare la sua vita, lasciarsi il suo pesante passato alle spalle, iniziare a scegliere e ad essere felice.
Si tratta di un racconto squisitamente attuale, che affronta uno degli aspetti sociali più complessi e variabili, in tutta la sua evoluzione: la famiglia.
La famiglia è il punto nevralgico di tutto il romanzo, nello specifico la famiglia allargata, o per meglio dire, le famiglie allargate su cui Marone si sofferma, e a ridosso delle quali Harry conduce la propria esistenza.
Il personaggio descrive, brillantemente e spesso con una buona dose di ironia, la sua vita e la vita dei personaggi che lo circondano, tutti con una loro storia e in qualche modo segnati dalla loro condizione passata:
- Giovanni che ha scelto la professione del padre senza volerlo realmente
- Valerio superficiale e scapestrato,
- Sol figlia del padre e della nuova moglie apparentemente instabile e libertina
- Arianna, figlia del patrigno, con cui Erri sin da bambino coltiva un rapporto speciale

Il suo modo di vivere, o meglio di sopravvivere, è sicuramente il frutto di una serie di condizionamenti, che lo hanno reso una persona fragile, sensibile e molto insicura; tra questi emerge sopratutto la figura autoritaria della madre, che dopo la separazione dal padre ha costituito una nuova famiglia, da cui sono nati i suoi due fratelli: la famiglia Ferrara.
Proprio la madre quindi è una dei fattori, che sembrano essere la causa di tutte le incertezze e le non scelte di Erri, una madre che a detta d questi "ha avuto un passato da dimenticare, ma il presente avrebbe potuto costruirselo come credeva".
Ma è proprio quel presente che Erri non riesce a costruire liberandosi dal suo di passato, vivendo così in una bolla di indecisione e vittimismo (se vogliamo giustificato), che trova fondamento nel suo vissuto.

L'abbandono della moglie e un arrivo inaspettato, condurranno Erri a convincersi che se non vuole una vita che non gli appartiene, deve avere il coraggio di ribellarsi e prendere finalmente la decisione più difficile della sua esistenza.

Il termine "vita" emerge assiduamente nel racconto di Marone, perché è proprio su questa che esso è incentrato, in tutti i suoi aspetti, in particolare sulla possibilità di scegliere la propria.

In tal senso voglio concludere proprio con una riflessione: è possibile liberarsi dal proprio passato e dai condizionamenti familiari, non essere quello che noi o altri abbiamo vissuto?
Oppure, in fondo, tutto sommato, viviamo anche un po la vita di qualcun altro, dimenticandoci spesso della nostra e rinunciando, così, a ribellarci a ciò che non ci appartiene?
Erri avrà finalmente iniziato a vivere ?

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