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VIA DAL PROPRIO DESTINO
Ischiano Scalo, piccolo paese di una provincia che potrebbe essere qualsiasi, è il centro di questo bel romanzo. Vero e crudele come la realtà dei protagonisti, il lavoro di Ammaniti sa cogliere e riportare in pieno i sentimenti di Pietro e Graziano, attori principali delle vicende che con maestria l’ autore interseca a suo piacimento, fondendo ed intrecciando quello che sarebbe altrimenti solo parallelo. Mescola e scontra vari personaggi con ottima abilità lasciandone altri di sottofondo funzionali al risalto dei principali.
Un’ antologia dei vinti. Ciascuno in fine rassegnato al proprio destino. Dove dietro la cattiveria si cela il dolore o dove dietro di essa c’ è la semplice e, frustrante per chi la subisce, ignoranza.
Ognuno occupato dai propri pensieri ed avvinghiato ad essi alla perenne ricerca di qualcosa, qualcosa di fuggevole e contro natura. Troppo arduo combattere il proprio destino; ammirevole ed utopico ma spropositatamente difficile così da ridurre e condurre a rassegnazione l’ unico mezzo per continuare.
Nessuno scappa e nessuno fugge. Ti prendo e ti porto via, un titolo che sembra prendersi gioco dei protagonisti schiavi dei propri pesi. Perché la forza ed il coraggio sono cardine del libro che fa dei propri protagonisti, magnificamente giostrati, vittime e carnefici a seconda dei punti di vista ma che alla fine non possono appunto che soccombere al proprio destino.
Rabbia ed amore poi, sentimenti potenti, presenti sempre e comunque in questo libro, spesso repressi o celati ma sempre incombenti sui personaggi, fine e mezzo delle azioni dei protagonisti, legano indissolubilmente tutta la trama.
Ti prendo e ti porto via. Magari!
Veramente un' ottima lettura. Assolutamente consigliato.
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