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Il giorno prima della felicità
 
Il giorno prima della felicità 2009-04-29 23:32:43 Arcangela Cammalleri
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Arcangela Cammalleri Opinione inserita da Arcangela Cammalleri    30 Aprile, 2009
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Il giorno prima della felicità di Erri De Luca

Scritto in prima persona, un ragazzino, a Napoli, nel secondo dopoguerra, vive da solo senza più la sua madre adottiva. Mentre gioca al pallone scopre un nascondiglio, dietro la nicchia di una statua, nel cortile del palazzo in cui abita. Dal portinaio, Don Gaetano che sentiva i pensieri della gente, scoprirà che durante l’occupazione dei nazifascisti a Napoli stava nascosto un Ebreo. Il portinaio sarà la voce narrante della Storia, delle quattro gloriose giornate di Napoli in cui il popolo napoletano insorse contro i nemici per poi ritornare ad essere una folla di persone. Sarà il suo mèntore, gli insegnerà a giocare a carte, la vita come lotta e conquista della felicità. “O Guagliò” ( così chiamato dal portinaio) sarà la voce narrante della storia individuale, della passione divorante per i libri e per la ragazzina, Anna, intravista dietro i vetri di una finestra, serberà nel suo cuore l’incanto di questa fascinazione. Gli abitanti del palazzo, lo scarparo arricchito, La Capa che non conosce l’italiano, la vedova del secondo piano che chiama Don Gaetano per dei piccoli “Lavoretti”, il conte che si gioca le proprietà al circolo, il libraio Don Raimondo che farà prendere il vizio della lettura al protagonista della storia, di cui non ci è dato sapere il nome, sono emblematici di caratteri tipici umani di una certa letteratura partenopea, dove l’ignoranza è supplita dalla furbizia e dove l’arte di arrangiarsi diventa una filosofia di vita. “ Il palazzo e gli abitanti sono il medioevo che si è infilato i pantaloni del presente,” “I pensieri, l’umanità da dentro fa spavento, carne da arrostire all’inferno.” Queste alcune delle citazioni sagaci di Don Gaetano che trasmette la sua esperienza di vita al ragazzino diventato poi diciottenne che tra calcio e scuola vive i suoi rapporti di rimessa. L’incontro con Anna adulta farà scoprire al nostro protagonista di quanto l’attesa sia preannuncio di una piena felicità sia pure effimera e fugace. Il titolo del romanzo “ Il giorno prima della felicità” è per l’Ebreo nascosto, la vigilia del capodanno, che cade a settembre, secondo il rito, una pietra viene gettata nel mare, per liberarsi dalle colpe. Il giorno prima della felicità è quello precedente alla rivolta dei Napoletani. Il giorno prima della felicità è quello che precede l’incontro con Anna di “O Guagliò,” il giorno d’amore con quella del terzo piano, il giorno della felicità, il più terribile della sua poca vita. Il giorno dopo la felicità si sente un alpinista che sbanda in discesa. In questo breve romanzo si fondono due storie: quella individuale del ragazzo e la sua fulminea educazione sentimentale con Anna, una ragazza passionale che gli regalerà attimi di lampante felicità e la Storia collettiva di Napoli in rivolta contro i nazifascisti. Erri De Luca ci trasporta in questa Napoli umana e in perenne lotta con se stessa dove la lingua colorita e ricca di sfumature delinea dei personaggi forse un po’di maniera e datati come immagini oleografici, ma ci regala momenti poetici che illuminano la scena narrativa come quando la natura solidarizza con il popolo e lo stesso sole scalda quelli senza cappotto, perché vuole bene e protegge l’umanità derelitta e semplice.

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