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Qualsiasi incantesimo è fragile oltre ogni dire...
... e velocissima la vita nel suo rapinare.
Non è mai facile commentare un libro di Baricco, perchè la sensazione che rimane al termine della lettura è sempre troppo .. intima, e sfuggevole ecco, non saprei come meglio definirla.
Di certo è una sensazione piacevole, appena percepibile: quasi come un brivido, è come il bacio della buonanotte della mamma al suo bambino o una carezza inaspettata tra due amanti, un contatto che ti sfiora al momento giusto e porta sollievo, rincuora e riscalda.
E' un analgesico dell'anima, non importa sapere cosa ci sia dentro, la trama è solo un pretesto che tiene unite in una sinfonia magica parole che centrano le corde giuste, sono come tante piccole sollecitazioni che fanno emergere ricordi piacevoli, immagini e fantasie custodite nella memoria: potrei quasi definirla un'agopuntura dell'anima.
Inutile dire che l'effetto benefico è soggettivo, molto dipende dalla sensibilità personale e certamente anche dal proprio stato d'animo.
Allo stesso modo, molti potrebbero non riconoscere la maestria di Baricco nel comporre (ed uso volutamente questo termine) opere letterarie che non si limitano solo a raccontare una storia ma incantano il lettore, lo sollevano un palmo da terra giusto quel pò che serve per sottrarsi alla gravità delle cose terrene, all'accadere del mondo, entrando così in una dimensione parallela, quasi eterea, che solo l'Arte sa ricreare, sia ciò attraverso un quadro, un'opera teatrale o un romanzo poco conta.
E se volete farvi un'idea di quanto appena scritto, provate a leggere la descrizione del laboratorio in cui Mr. Gwyn esercita la sua nuova professione di copista: io l'ho fatto e, mentre scorrevo le pagine del libro, ho avuto l'impressione che un pennello invisibile disegnasse dinanzi ai miei occhi ogni singolo dettaglio di quella stanza, dando vita ad un'immagine nitida come un quadro.
O lasciatevi incantare dalla magia della bottega delle lampadine e dell'artigiano che le fabbrica:
"Persero molto tempo a divagare sulla natura delle lampadine, e Jasper Gwyn finì per scoprire un universo di cui non aveva mai sospettato l'esistenza. Gli piacque particolarmente venire a sapere che le forme delle lampadine sono infinite, ma sedici sono quelle principali, e per ognuna c'è un nome. Per un'elegante convenzione, sono tutti nomi di regine o principesse. Jasper Gwyn scelse le Caterina de' Medici, perché sembravano lacrime sfuggite a un lampadario."
Per tutto ciò, mi piace pensare che ci sia molto di Baricco nel protagonista di questo suo romanzo: mr. Gwyn è uno scrittore di grande successo, ma scrivere libri per lui non è un lavoro, non è fonte di guadagno, è una necessità, è qualcosa che lo fa sentire vivo e proprio per questo, a 43 anni, decide di non scrivere più libri.
Senza però smettere di scrivere, diventa infatti un copista di uomini che ritrae i suoi modelli umani non dipingendoli ma descrivendoli su carta, come fossero un piccolo libro, una storia.
“Tutti siamo qualche pagina di un libro, ma di un libro che nessuno ha mai scritto e che invano cerchiamo negli scaffali della nostra mente.”
E contro ogni aspettativa, contro le stesse titubanze di mr. Gwyn, i suoi ritratti hanno successo.
Noi lettori ne rimarremo all'oscuro, i ritratti sono privati e destinati solo al relativo personaggio preso come modello, non una riga di questi ritratti viene riportata nel libro che si conclude quindi lasciando una sensazione di vuoto, l'amarezza di una curiosità non appagata: un pò come quando si spegne quell'ultima lampadina nel laboratorio di Mr. Gwyn.
L'unico ritratto che credo ci sia consentito leggere è quello di Baricco, nascosto però tra le righe di questa sua bellissima storia.
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Commenti
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che coglie molti aspetti che condivido su questo libro di uno dei miei autori preferiti,
credo che tu abbia dato voce in modo vibrante, elegante, ed efficace,
a quella impalpabile e sfuggente essenza che permea tutte le pagine di Baricco.
Ti faccio i miei più vivi complimenti, sono affascinato da come tu abbia colto
molte delle sensazioni che ho provato leggendo questo autore.
Hai usato definizioni poetiche (sublime "agopuntura dell'anima"),
analogie ardite e straordinariamente espressive, motivo per cui,
oltre ad essere sorprendentemente pregnanti di significato,
le tue parole sono splendide.
Grazie
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