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Lucia e Iannetta
Iannetta ha una sola colpa, quella di essere una coga. Sin dalla sua nascita in quel di Baghintos il 31 ottobre 1880 il marchio l’ha segnata e relegata in una condizione di disprezzo, di isolamento e violenza gratuita, non solo da parte delle sorelle, dei genitori e dei familiari, ma anche dei compaesani medesimi. La sua presenza è mal vista, ella è sinonimo di malasorte, di malvagità e pertanto va allontanata, se non addirittura uccisa. Questo è un atto necessario: il sacrificio di una vita per la sopravvivenza di quella degli altri. Indispensabile è agire prima che la coga si nutra del sangue umano, prima che la strega possa cibarsi del nettare pulsante dei neonati.
La giovane non è altro che una reietta, un’anima abbandonata a se stessa. Soltanto Lucia, la primogenita delle sorelle Zara, percepisce che in lei c’è ben altro, che forse la superstizione popolare ha avuto la meglio sulla ragione condannando una bambina alla fame, alla malattia, alla povertà.
«Era talmente radicata in lei l’abitudine ad essere odiata e scacciata da tutti che persino avvicinare un animale morto sembrava più sicuro rispetto a uno vivo. Le cose morte non protestavano e nemmeno bestemmiavano augurandole il male. In questo modo tutto suo Iannetta riusciva a sentirsi un po’ meno sola» p. 76
Ed infatti, mentre le altre sorelle sono fomentate dalla credenza, Lucia instaura con Iannetta un rapporto basato su gesti, sguardi, silenzi, parole non dette, un legame che riuscirà ad andare oltre le apparenze e che le permetterà, seppur dopo un piccolo periodo di vacillamento, di salvare la minore da sorte avversa riuscendo anche a concederle una parvenza di quella vita che tutti si assurgevano il diritto di toglierle. In una particolare fase della sua crescita, anche quest’ultima sarà colta dal dubbio, dalla paura, ma grazie a Giuseppe – colui che poiché venuto da fuori non può capire talché è bene che lasci le cose di Baghintos a Baghintos – e al raziocinio, si staccherà da quel contesto abietto che la circonda agendo in bene.
Un romanzo intriso di malinconia, un elaborato che pagina dopo pagina colpisce il lettore battendo su quelle che sono le leggende, i retaggi culturali, l’ignoranza. E’ un libro che, avvalorato da uno stile semplice e scorrevole, è capace di suscitare in chi legge sentimenti contrastanti che si attraggono e respingono come Lucia e Iannetta.