Dettagli Recensione
Dimensione speculare
“La bottiglia magica” può esser ben definita come una moderna fiaba, in cui senza troppa difficoltà si possono cogliere molti degli ingredienti classici di questo genere: narrazione e scrittura piuttosto semplici, ricchezza di discorsi diretti, un colorato dedalo di personaggi e luoghi fantastici, una buona dose di magia, una salda dicotomia morale tra buoni e cattivi, nonché, immancabile, un lieto fine conclusivo.
Molte delle vicende e dei personaggi sono delle allegorie che richiamano fatti e persone che popolano la nostra realtà, in questo senso si ha l’impressione di star davanti ad uno specchio distorcente che rimanda immagini grottesche ed inquietanti.
Purtroppo l’estrema semplicità e linearità del racconto sviliscono un po’ il libro che di per sé si porrebbe il laudabile proposito di celebrare la fantasia e l’immaginazione, magnifiche ali della libertà individuale contro le grevi catene del conformismo basato su modelli preconfezionati. Si conserva qualche attimo di sorprendente lirismo che sfortunatamente si spegne entro i primi capitoli, da cui traggo questa luminosa gemma:
“Tutti coloro che ami sono altro da te. Conoscerai solo una piccola parte dei loro pensieri, e loro non conosceranno i tuoi. […] La loro storia è piena di ore che ti resteranno nascoste. E’ meraviglioso averli vicino, ma la loro vita non ti appartiene. […] Per ciò che manca al vostro amore, amali di più.”
Forse viziato dallo splendido ricordo delle divertentissime pagine incontrate in altre opere di Benni (da “Bar Sport” a “Margherita Dolcevita”, da “La Compagnia dei Celestini” a “Pane e Tempesta”), non posso esimermi dall’esprimere un po’ di delusione per questo libro, orfano della folgorante sagacia e della incontenibile comicità dei suoi predecessori.
Piacevole, curatissima ed estremamente accattivante è invece la copertina. Così come ottime sono le scelte relative all’impaginazione (un ricco connubio tra illustrazioni, variazioni calligrafiche e scrittura), che sono tutt’altro che espedienti adatti solo alla stampa di libri per bambini, mentre possono benissimo vivacizzare le pagine destinate a qualsiasi lettore, offrendo uno strumento utile per esprimere l’atmosfera di un determinato contesto. Per quanto riguarda i disegni di Ralli e Tambe però, in qualche caso appaiono forse ridondanti, nel senso che hanno voluto raffigurare troppo delle scene raccontate dalle parole dello scrittore, finendo per abbozzarne eccessivamente la rappresentazione, quando avrebbero potuto invece impreziosirle cogliendo pochi piccoli dettagli evocativi.
Sconsiglio di iniziare a leggere Benni con questo libro, non rende giustizia alle sue doti.
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Benni è uno dei miei preferiti tra gli scrittori italiani.
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