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Il bell'Antonio
 
Il bell'Antonio 2016-10-10 09:02:27 siti
Voto medio 
 
4.8
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
siti Opinione inserita da siti    10 Ottobre, 2016
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Masculo sono! Quando si è veri maschi?

Opera appartenente alla svolta ideologica e culturale che portò lo scrittore, dopo una prima illusa adesione giovanile, ad una posizione antifascista e ad una produzione letteraria sfociante nella satira politica e di costume. Questi due elementi sono i cardini su cui ruota l’ingranaggio di un romanzo intelligente, vivace, siciliano quanto basta a rendere la meschinità dell’Italia intera, dunque universale.
Antonio Magnano è bello, di una bellezza rara quanto scomoda , le donne gli cascano ai piedi, lui è adulato e ricercato ma spende i suoi anni migliori a cercare in sé il fuoco necessario per alimentare la passione amorosa. Poche volte è giunto al culmine del piacere, è dunque uomo solo in apparenza , pur sentendosi avvampare non può consumare l’atto d’amore neanche quando convola a giuste nozze con Barbara Puglisi a lui destinata in un gioco di alta diplomazia matrimoniale in quel di Catania, in pieno regime fascista, alla ricerca di una giusta posizione sociale. I genitori si affannano a garantirgliela, tronfi della bellezza del figlio e incapaci di dare giusta lettura alla sua apatia, alla sua indolenza. L’onta dell’impotenza nemmeno li sfiora ma giungerà a travolgerli.
Un sottile garbo ironico pervade lo scritto e dona piacevolezza al lettore. Asciutto nelle sequenze narrative, frizzante negli scambi dialogici, il romanzo si fa apprezzare anche per lo stile capace, proprio attraverso i brillanti dialoghi, di restituire atmosfere,sensazioni, convenzioni culturali, etiche, religiose, in una galleria di tipi umani indimenticabili e perfettamente caratterizzati.
In un mondo retto da falsi ideali si muovono le macchiette: chi fa a gara per diventare podestà, chi soggiace al volere del marito, chi fa il vero marito, chi fa il moralista e poi è peggio degli altri. Fra tutti il padre Alfio è indimenticabile e nella sua mascolinità bello ,fiero , vanitoso e tremendamente ridicolo.
Divertente, oserei dire, per siglare in un unico giudizio l’opera che risulta però amara come una menzogna scoperta, come una contraddizione in termini.
Utile la nota finale di Leonardo Sciascia che accosta l’opera all’”Armance” di Stendhal contribuendo dunque ad attivare nuovi circoli letterari in un gioco di continui rimandi.

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Commenti

6 risultati - visualizzati 1 - 6
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Ciao Laura. Sai che non ho mai letto il libro? Solo visto il film che mi piacque moltissimo. Il tuo bel commento mi induce a colmare questa lacuna. Prima o poi lo farò. Grazie.
Che bel commento, Laura!
Dell'autore ho solamente letto, anni fa, "Don Giovanni in Sicilia", romanzo che è quietamente scivolato nel dimenticatoio. Oggi sto scoprendo scrittori, contemporanei e classici, di tale livello che sono incentivato a leggerli e approfondirli. Il tempo non è infinito: occorre scegliere. Questo autore, lo lascio.
Bellissimo commento Laura. Mi incuriosisce soprattutto il lato satirico dell'opera. Segno subito questo titolo.
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siti
12 Ottobre, 2016
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Grazie Anna Maria.
In risposta ad un precedente commento
siti
12 Ottobre, 2016
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Ciao Emilio, io sono nella fase opposta; cerco di colmare le tante lacune con la lettura diretta dei testi ma tu non hai di questi problemi, hai letto tantissimo e ti puoi concedere il lusso di una giusta selezione.
In risposta ad un precedente commento
siti
12 Ottobre, 2016
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Grazie Enrico, da quel punto di vista è godibilissimo.
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