Dettagli Recensione

 
La solitudine dell'assassino
 
La solitudine dell'assassino 2016-10-04 03:57:20 silvia71
Voto medio 
 
2.5
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
2.0
silvia71 Opinione inserita da silvia71    04 Ottobre, 2016
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Colpa e libertà

Andrea Molesini esordisce nel 2010 con “Non tutti i bastardi sono di Vienna”.
Da qualche settimana è stato pubblicato un nuovo romanzo che sembra voler percorrere ancora una volta il sentiero della Storia utilizzando un pretesto narrativo per affrontare un viaggio a ritroso nel tempo e nella coscienza di un uomo che alle soglie degli ottant'anni tira le somme di una vita.

Quando le pagine scorrono e manca il definirsi di un costrutto narrativo solido, sorge il dubbio di una carenza di base oppure si evidenzia la fretta di mandare in stampa un lavoro che non nasce da una vena genuina e ben congegnata.
La narrazione parte lentamente e fatica a decollare, la figura del maturo protagonista cela un segreto ed un passato complicato, cela una storia da raccontare e da comprendere.
In questo romanzo si avverte l'intento dell'autore di sondare in maniera più decisa l'aspetto psicologico rispetto a quello storico.
L'approfondimento storico è totalmente assente, ma ciò non costituirebbe un pecca se il fulcro fosse sostenuto da una narrazione corposa , definita e viva.
Il romanzo si propone inoltre di intrecciare due piani temporali e due anime, una di ieri ed una di oggi, un uomo protagonista di un'intervista ed uno scrittore che vuole conoscere un uomo e scrivere di lui. Da qui nascono due storie, due sentieri di vita, o meglio di tutto ciò leggiamo solamente un timido abbozzo.
Se “La solititudiine dell'assassino” vuole essere un romanzo sulla colpa, uno sentimenti più affilati e amari, possiamo dire che non riesce a farla vivere e toccare al lettore.
Se vuole cantare la libertà, le sue forme ed il suo agognato raggiungimento, non riesce a darne la misura.

La storia del protagonista, l'anziano Carlo, porta con sé ombre e misteri, un uomo che ha scontato per decenni una pena chiuso tra quattro pareti spoglie di una cella; eppoi in piena senilità arriva la libertà, arriva una persona che vuole ascoltarlo e capire chi sia.

Consapevoli che non tutte le opere possiedono le stesse caratteristiche e lo stesso vigore narrativo, ci auguriamo di tornare a leggere un prossimo romanzo dell'autore.

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Commenti

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Bella analisi critica, Silvia. Per quanto riguarda il libro: lascio.
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silvia71
04 Ottobre, 2016
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Ho apprezzato il Molesini de "Non tutti i bastardi sono di Vienna", ma su questo lavoro esprimo delle riserve.
I giudizi sono sempre personali, come è giusto che sia, ma mi aspettavo qualcosa di più, da parte uno scrittore che sa scrivere.
SARY
25 Ottobre, 2016
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Sempre molto utile.
3 risultati - visualizzati 1 - 3

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