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Rosa o Deserto?
Al mio esordio nella lettura di Camilleri temo di aver sbagliato libro, perché mi è ora difficile scindere la competenza narrativa - senz'altro notevole - di quest'Autore, dalla istintiva noia che mi ispirano questa Laura e molti dei personaggi che concorrono a definirne il ritratto attraverso parole, lettere, frammenti di memorie.
Laura è sparita. E' una donna colta, bella e volubile, sicché la sua sparizione scoperchia una vasta gamma di disperazioni, risentimenti ed interessamenti talvolta artificiosi. Il marito, istituzione nel mondo letterario, rivela in verità una condizione di patetica sudditanza psicologica verso Laura.
Il Commissario dispiega ogni risorsa allo scopo non tanto di trovare, bensì di comprendere Laura, travisando dunque totalmente il proprio ruolo istituzionale. L'amica del cuore, l'amico psicanalista, l'avvocato dimostrano un atteggiamento reverenziale e acritico nei confronti di Laura.
Infine questa Madonna ci degna di una tanto breve quanto sgarbata apparizione, per rivelarci che intende elevarsi al sacrificio del corpo e della mente individuale a favore di un nobile slancio umanitario. Peccato che la sua immaturità emotiva lasci dietro di sé una tale scia di legittime domande irrisolte, di comunicazioni mancate, di responsabilità rigettate, che l'espressione "noli me tangere" sembra alludere a una inafferrabilità dettata unicamente da scarso spessore.
Lo stile di Camilleri è chiaramente tanto buono e collaudato da potersi permettere di ricorrere senza sbavature a escamotage narrativi assolutamente moderni: dialoghi, testi di sms e articoli di giornale sono gestiti con maestria, rendendo il testo piacevole e stimolante.
Mi domando dunque quale fosse l'intento dell'Autore rispetto a questo personaggio; se fosse sua intenzione destare ambivalenza ed emozioni vivide, considero la missione perfettamente riuscita.
Se invece ha desiderato raccontare di un viaggio di crescita interiore, se ha voluto presentarci - attraverso un punto di vista narrativo inedito - una sorta di romanzo di formazione, bè... con dispiacere ho percepito una certa assenza di profondità.
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