Dettagli Recensione

 
La teologia del cinghiale
 
La teologia del cinghiale 2016-09-17 03:57:09 Bruno Elpis
Voto medio 
 
4.3
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
5.0
Bruno Elpis Opinione inserita da Bruno Elpis    17 Settembre, 2016
Top 10 opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Un sardo gesuita, praticamente un mostro

Gesuino Némus pare sia uno pseudonimo, “La teologia del cinghiale” è l’opera che si è aggiudicata il premio Campiello 2016 opera prima.
La scena del romanzo è una paesino del nuorese. Corre l’anno 1969. Nell’intorno della notte in cui le duemila – o poco più - anime di Televras sono impegnate ad assistere allo sbarco dell’uomo sulla luna, capita di tutto: un latitante viene ritrovato morto ammazzato, sua moglie s’impicca, il figlioletto Matteo sparisce nel nulla…

Matteo è un dodicenne intelligentissimo: il parroco, don Cossu (“Un sardo gesuita, praticamente un mostro”), l’ha adottato in canonica, forse per lui sogna un futuro degno delle sue abilità intellettuali e musicali. Insieme a lui, ma in ruolo subordinato e recessivo, c'è un altro bambino : Gesuino Némus, uno strano orfanello (“Pensate che fortuna: non avere la nozione di padre e di madre”). Qualcuno dice che sia figlio del matto del villaggio. Vero è che non parla, ma sogna di diventar scrittore. Lo diventerà nella clinica ProSpesSalutis (“Oggi sono un po’ trasgressivo e mi sento come Céline che era lo scrittore preferito del prof. Carlo Schengen, anche se io prima di conoscere lui ero convinto che fosse una donna”). Ma la mente corre sempre là, ai tempi in cui sotto l’occhio paterno di un prete un po’ fuori dalle righe, tra due bambini era scoppiata una complicità più unica che rara (“Dopo che vedemmo quella cosa nella caverna di Monte Corongiu”)…

Tra scene divertenti e una narrazione eccentrica, infarcita di citazioni in dialetto sardo (“Castia su mortu e pentza a su pappongiu – Guarda il morto e pensa al mangiare”), prende corpo un affresco a tratti ironico, a tratti commovente, a tratti nostalgico (“Non devo diventare grande… è l’unica maniera che ho di salvarmi”) di una Sardegna perduta, rappresentata con personaggi ben caratterizzati ai quali ci si affeziona facilmente, nella culla di un folclore che sconfina nella vita e viceversa (“Se non riesci a fare la vita che ti piace, fatti piacere quella che stai facendo”).

Bruno Elpis

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
110
Segnala questa recensione ad un moderatore

Commenti

4 risultati - visualizzati 1 - 4
Ordina 
Per inserire la tua opinione devi essere registrato.

Ma si capisce sto dialetto sardo? Io ho faticato con i primi Montalbano e lì si ripetono sempre le stesse parole.
In risposta ad un precedente commento
Bruno Elpis
17 Settembre, 2016
Segnala questo commento ad un moderatore
Ciao Mario, io l'ho capito poco (sono singole frasi qua e là), ma questo non ha influito sulla fruibilità del romanzo.
siti
17 Settembre, 2016
Segnala questo commento ad un moderatore
Matteo Locci. Jerzu.
Nemus in lingua sarda significa nessuno, mi sa che l'abbiamo già sentito!
Ciao Bruno.
In risposta ad un precedente commento
Bruno Elpis
18 Settembre, 2016
Segnala questo commento ad un moderatore
Sì, l'abbiamo già sentito! Il romanzo - tra l'altro - contiene un passaggio ove si analizzano le implicazioni del chiamarsi Gesuino Némus e Matteo Trudino... Una caro saluto, Laura
4 risultati - visualizzati 1 - 4

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

La vita a volte capita
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Il dio dei boschi
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Il sistema Vivacchia
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Il passato è un morto senza cadavere
Valutazione Utenti
 
4.3 (2)
La mano dell'orologiaio
Valutazione Utenti
 
4.3 (1)
L'ora blu
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Malempin
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Morte in Alabama
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
La città e le sue mura incerte
Valutazione Utenti
 
3.0 (1)
Per sempre
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Lo spirito bambino
Valutazione Utenti
 
3.0 (1)
Fumana
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)

Altri contenuti interessanti su QLibri

I qui presenti
La vita a volte capita
Errore 404
La stagione bella
Fumana
Nina sull'argine
Liberata
Un millimetro di meraviglia
Nannina
La neve in fondo al mare
Chiudi gli occhi, Nina
Magnifico e tremendo stava l'amore
Dove la luce
Il nostro grande niente
Chi dice e chi tace
Marabbecca