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Vino e pane
 
Vino e pane 2016-08-18 16:14:33 sonia fascendini
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sonia fascendini Opinione inserita da sonia fascendini    18 Agosto, 2016
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Don Paolo

" Abbandonò la chiesa non perchè si fosse ricreduto sulla validità dei suoi dogmi e l'efficacia dei sacramenti , ma perchè gli parve che essa si identificasse con la società corrotta crudele e meschina che invece avrebbe dovuto combattere." Pietro Spina socialista e rivoluzionario in epoca fascista ammalato ed in fuga fatica poco a nascondersi dentro la tonaca di don Paolo. Dopotutto, ci racconta Silone la sua avversione riguarda più la struttura ecclesiastica che la cultura cattolica. Esiliato in un paesino isolato tra le montagne cerca di ritabilirsi riflette, tenta di fare proseliti e fa un tuffo nella realtà. Realtà che è tutt'altro rispetto a quella che la sua mente di giovane si è prefigurata. Ignoranza, timore per il regime ma soprattutto povertà. In primo piano i guai di tutti i giorni: portare in tavola qualcosa da mangiare, mantenere con dignità le apparenze. La politica, le riflessioni filosofiche i grandi interrogativi forse sarebbe bello perderci del tempo, ma sono un lusso destinato ad altri.
Libro interessante che mette in evidenza le diverse anime della lotta contro il regime. Quella più intellettuale fatta di grandi idee, progetti di rivolta non portati a termine, ma di fatto poco concreta. Poi quella dell maggior parte della popolazione contro la fame l'ignoranza, la malattia. e quando l'avversario è di questa portata cosa sarà mai resistere in silenzio contro il fascismo.

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Commenti

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Bella questa riscoperta di Silone. Spesso la ricerca delle ultime novità rischia di far trascurare autori validi della nostra letteratura.
Complice la scarsità di tempo e i negozi che mettono in mostra solo le novità sono parecchi i buoni libri di cui non sappiamo neppure l'esistenza ciao
Che piacere leggere una bella recensione di un libro del quale si è da poco terminata la lettura, il confronto con le opinioni altrui aiuta inoltre a chiarire, nel mio caso, alcune sfumature di pensiero che non si era riusciti a scrivere.
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