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Il dolore di perdere i genitori
La morte è mancanza di chi non c’è più e vota, con tutti i suoi ricordi e l’amore che chi se ne va ci ha dato, buono o cattivo che sia stato. Questo libro, autobiografico, racconta la storia di una famiglia come tante ed entra soprattutto nell’intimità del rapporto tra una figlia reattiva ed una madre dall’indole impulsiva ed irrazionale. L’ho letto in un periodo in cui, seppure senza motivi particolari, mi sto comunque lentamente preparando ad un dolore che sarà naturale ed immenso e questo libro mi ha fatto un gran bene al cuore. Per aiutarmi a riconciliarmi, a non soffrire per i litigi con mia madre, che, così frequenti, mi hanno temprato e mi hanno insegnato a combattere. E’ un libro che mi aiuterà ad uscire dalla schiavitù del suo brutto carattere, apprezzando tutte le sue grandi doti, perché, un giorno, sentirà un grandissimo senso fisico di mancanza, perché perdere un genitore dopo i 40 anni sarà un dolore che non passerà più, perché con nessuno mi sentirò più me stessa come con loro. E’ un libro che mi ha aiutato ad essere più conciliante, a perdonare, a capire, perché l’ansia ossessiva è anche la malattia della mia mamma, ma è anche la sua difesa, perché la vita l’ha spinta a chiudersi in una gabbia d’ansia e di pessimismo in cui io sono una delle poche luci, forse l’unica. E non devo spegnerle anche quella luce. L’amore di un genitore è immenso, il giorno in cui non ci sarà più, capirò quanto mi mancherà, anche se oggi ci sono momenti in cui è faticoso da sopportare. Mi sono sentita vicinissima a Daria, personaggio pubblico che non ho mai amato molto e che ho cominciato a vedere sotto un’altra luce da quando ho cominciato a conoscerla come scrittrice. In queste pagine l’ho vista come donna, come madre, come sorella ma soprattutto come figlia e mi ha insegnato a sgusciare via dai dolori attuali che sono piccoli, dimenticando qualche piccola parte di me per essere più figlia, perché quello che non avrò dato in questi anni che restano mi peserà molto di più di qualsiasi cosa potrò aver perso nel dare tutta quella luce per cui i miei genitori ora vivono e che mi scalderà sempre, anche quando non ci saranno più. Devo costruirmi dolci ricordi di loro, perché sono quelli che non mi abbandoneranno mai anche quando avrò ancora bisogno di loro e loro non ci saranno più.
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