Dettagli Recensione
Una donna...spaiata.
Pochissime pagine di un'intensità pazzesca, una scrittura aggressiva e arrabbiata, che non lascia spazio a divagazioni, punta il bersaglio e affonda il colpo.
La Comencini ci presenta una donna, madre, moglie, ma soprattutto figlia...irrisolta.
Il suo sentirsi sdoppiata, fuoriluogo, estranea a se stessa, ha radici in un'infanzia trascorsa a fare da spettatrice all'amore della madre per suo fratello, e in un'adolescenza trascorsa a metabolizzare un dolore che non provava.
Anni di solitudine interiore che hanno scavato una voragine impossibile da colmare.
"Spaiata"...ecco com'è Nadia...una donna spaiata, con una rabbia feroce dentro che la porta a prendere le distanze dagli uomini, dalla sua famiglia, da una madre ingombrante e colpevole, ma anche da se stessa.
"Voi non la conoscete"...è una promessa mantenuta, perché effettivamente non la conosceremo mai veramente, il racconto è davvero troppo breve, per quanto incisivo, affinché si possano comprendere fino in fondo le dinamiche psicologiche che portano la protagonista a compiere azioni di cui pagherà le conseguenze.
La Comencini, con queste premesse, avrebbe potuto regalarci un romanzo di ampio respiro e profonda indagine psicologica...ed invece ha voluto solo graffiarci un po' l'anima e lasciarci con l'amaro in bocca, con una storia appena accennata, ma potente.
"Spengo la sigaretta. Cinquanta flessioni a terra, cento salti con la corda. Un cazzotto a chi mi chiede come ti chiami, da dove vieni, che hai fatto. Non sono io quella che vedete, vivo lontano da qui, ogni posto è uguale, ogni casa non è la mia, ogni uomo è uno sconosciuto, i miei figli non mi appartengono più, Nadia non può dire la verità. Illusione, amore, matrimonio, bambini. Chi mi ha insegnato ad amare gli uomini? Mia madre mi ha indicato solo la strada dell’odio, poi l’ho coltivato da sola, nella caverna buia in cui batte il cuore."