Dettagli Recensione
Dignità
Fin dove può spingersi la libertà individuale? Quali strani meandri percorre il libero arbitrio? O più semplicemente : quanto è potente la dignità umana?
Per avere una risposta, univoca, a questa ultima domanda, occorre non solo leggere questo libro ma scoprire, per i tanti che non la conoscono, la vicenda umana e la produzione letteraria di Ignazio Silone al quale una ingiusta e incompetente critica ha, in unione con le circostanze della vita, precluso la notorietà in patria e rallentato la sua conoscenza successiva.
Il romanzo in questione racconta la vicenda di Luca Sabatini un uomo che , segnato dalla ingiusta condanna all’ergastolo, graziato ma non riabilitato da un nuovo processo, torna nel suo paese, Cisterna, dopo la confessione in punto di morte del vero assassino. Quarant’anni di vita congelata per Luca si rispecchiano nell’immobilismo del paese abruzzese che all’ombra delle sue rovine non riesce a mutare la propria identità. Il paese è popolato di vecchi, tutti ricordano la vicenda e molti ne sono stati segnati perché il pensiero collettivo non ebbe la forza di opporsi alla decisione individuale di Luca di far correre gli eventi. Molti, consapevoli della sua innocenza, si riunirono in un unico sentimento: l’accettazione della libertà individuale che però creò in loro un’insanabile frattura morale, un tormento dell’anima, una macchia indelebile che la rinnovata presenza di Luca riapre come una ferita mal cicatrizzata. Tutti lo temono, lo sfuggono e di nuovo, lo condannano. Solo il giovane Andrea, antifascista anch’egli appena rimpatriato, si interessa a Luca e, in una dimensione di estraneità dal paese e dai suoi segreti - data dal suo alto senso civico e morale- conduce una ricerca della verità che mira a ricomporre le diverse prospettive dei suoi compaesani per scoprire poi che tutto si riduce ad un’unica realtà : la grandezza morale del singolo che non teme la collettività e che persegue i suoi alti ideali. Tutto il racconto è teso dunque a rivelare il segreto di Luca, in una lettura veloce e godibile che cela fra le righe i valori cristiani e politici che animarono l’uomo Silone.
Da conoscere sicuramente.
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Teoricamente si tratta di una rilettura, però la prima volta che lo lessi avevo tredici o quattordici anni, parecchi decenni fa, perchè semplicemente lo trovai in casa. Passare da Sandokan, Il corsaro nero e L'isola del tesoro a Ignazio Silone è durissima e infatti credo che non capii nulla e in ogni caso oggi non ricordo nulla.
L'affronterò dunque come se fosse la prima volta, grazie a te!
Un saluto
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