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C’è in giro moltissima realtà
Anteprima mondiale di Aldo Nove sta a Woobinda dello stesso autore come il secondo decennio degli anni 2000 sta agli anni Novanta (o come il post-cannibalismo sta al movimento letterario dei cosiddetti Cannibali).
I tempi da allora sono cambiati, nulla è mutato (“C’è in giro moltissima realtà”), tutto è più complicato (“L’Europa è un posto in cui si arriva morendo”) ma drammaticamente riconducibile al vuoto, alla perdita dei valori, all’impoverimento dei rapporti interpersonali.
Il pessimismo è feroce, sboccato, pornografico.
Gli eroi tragicomici sono, ad esempio, gli amici Gianni e Michele. ll primo vive ancora con i genitori, non avendo una propria identità professionale né autonomia economica: una terrificante disavventura erotica lo allontanerà in via definitiva da mamma e papà. Insieme, Gianni e Michele formano l’improbabile coppia di padrone squattrinato e maggiordomo senza domus da gestire.
Il tono è spietato e provocatorio, talvolta ai limiti dell’eresia. Così l’11 settembre è “il giorno più bello della mia vita”.
“Era come un comunismo dell’orrore mondiale.”
“I terroristi devono aver capito che ci sentiamo soli.”
Lo stile, spesso destrutturato, ricorre a frasi choc ed elenchi (come quello delle pornodive) per rappresentare una realtà scadente, ossessiva, ripetitiva…
Bruno Elpis
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Commenti
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@ Cri: è un pensiero plausibile. Credo di averlo fatto anch'io e mi sono sforzato di pensare che avesse voluto dire il contrario di quanto enunciato... è una società complicata e contorta la nostra, nella quale per dire una cosa devi dire il suo opposto per provocar reazione. Io sto diventando sempre più lineare, e ritengo - sempre di più - che si debba dire pane al pane, vino al vino... :-)
Ciao
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