Dettagli Recensione
l'archivio segreto
L'Archvio segreto è il viaggio alla scoperta di quanto pur essendo sotto i nostri occhi quotidianamente, non cogliamo perchè assolutamente non inclini a metterci in gioco.
La recensione scritta da un grande come Giovanni Bollea unitamente a quella di Maria Vincenza Zongoli, riassumono i motivi per quali amo questo libro, dove le cose più banali non sono solo quello che appaiono. E la nuova dimensione quella che non tutti riescono o vogliono cogliere, l'autrice la narra in rima, quasi un rimando al linguoggio ludico dei tempi passati... quasi a suggerire di riacquistare lo sguardolimpido e puro e dell'infanzia.
La figura del gatto Gregorio, appare splendida e affabulatrice. ....... e se la funzione del gatto Gregorio fosse stata espletata nella narrazione da un io narrante interiore, da una voce dell’inconscio e/o da un amico immaginario oppure ancora da un essere umano tangibile ma senza nome? insomma non riesco a condividere la necessità di distinguere o di individuare scientificamente la natura del gatto. Penso che Gregorio svolga egregiamente il suo ruolo: è memoria storica dei luoghi e di chi li ha abitati, è contraltare onirico all’abitudine di volersi strettamente limitare al tangibile, è la metafora che stimola a non fermarsi alle apparenze. Alla pagina 205, dopo il commento seccato “Siamo in un deposito di spazzatura! E’ qui che mi porti con tanta premura?” gli chiedo seccata sentendomi ingannata.” Gregorio risponde:”vieni con me….. e potrai vedere cose davvero interessanti… non ti pentirai di esserti fidata”.
E poi a pagina 214 Gregorio dice: ” … Il sentiero interrotto e smarrito forse l’hai già ritrovato e il giorno non è del tutto finito…… Ma bada alla mente che inganna e liberati dalla sua condanna. Il cuore è capacedi intendere meglio di un sapiente dottore…. Lasciati andare”
Gregorio è il tramite mediante il quale scoprire che esiste molto di più di quanto la percezione materialisticamente visiva ci mostra.
Insomma che importanza ha stabilire se è un gatto naturalisticamente inteso, se è un gatto demone o se non è né l’uno né l’altro
E allora, alla lettrice scrontrosa della recensione precedente, suggerisco, sempre che ne abbia volgia, di provare a rileggere il romanzo, magari con gli occhi di Gregorio... o anche con cuore più sereno
Indicazioni utili
sentendosi come Gesù nel tempio<br />
si sa che la gente da' buoni consigli<br />
se non può dare cattivo esempio"... ecco le parole della Signora Padula, sono un pò come i benpensanti di De Andrè. Colgo nella verbosità spigolosa e arrogante quasi un motivo di personale risentimento nei confronti della scrittice; o forse è solo invidia nei confronti di chi, non nega il suo essere "dilettante" ,non ha fatto nulla per nasconderlo, ma - proprio in virtù delle qualità narrative - ha avuto credito. Un editore come Mondadori non sceglie di certo narratori quali quelli descritti dalla livida Olga.<br />
Troppo di tutto ha inserito nella sua recensione, e in senso più generale non esiste mai una così totale e assoluta negatività.