Dettagli Recensione
Fallimenti coniugali...
Erano decenni che non leggevo Moravia...
Questo racconto lungo però non mi ha convinto troppo.
Non so, l'ho trovato un po triste...triste come può esserlo il piatto di una persona che sta a dieta: poco condito, senza sale... Certo si fa mangiare (è pur sempre Moravia), ha anche un buon sapore (gli ingredienti sono di qualità), ma non ti lascia soddisfatto perché sai che sarebbe potuto essere più buono, più saporito, più appagante.
Questo per dire che sì è vero che la scrittura di Moravia è tendenzialmente scarna, austera e analitica, ma in altri romanzi l'ho trovata più "saporita"...
Il protagonista è un uomo ricco (che non ha bisogno di lavorare per vivere), tendenzialmente depresso e incline a pensieri suicidi, che, in una sola notte, assiste al proprio fallimento di scrittore e di marito.
Ma la cosa che mette più tristezza è che non fa nulla, letteralmente nulla, per ribellarsi a tutto questo...
La sua totale passività aggiunge, secondo me, alle precedenti sconfitte anche il fallimento come uomo.
Il tutto si svolge in una villa ottocentesca immersa nella campagna toscana, assolutamente in linea con il temperamento del protagonista, ovvero...desolata.
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