Dettagli Recensione
Settimana da nemica
Affrontando questa lettura ho avuto la sensazione di una grande lentezza e di un certo distacco. La storia è incentrata sulla vita di un gruppo di bambine che si sono inventate un gioco di ruolo in cui a settimane alterne ognuna di loro è “la nemica” e le altre le riversano addosso tutto l’odio di cui sono capaci. Un gioco molto strano, che fa emergere nelle bambine degli aspetti che sono importanti spunti di riflessione sull’animo umano. Di rilievo sono anche i contatti con il mondo dei grandi, sia i genitori di Marta (protagonista principale), sia il groviglio di identità locali, vista l’ambientazione della storia, in Trentino Alto Adige, fra italiani e tedeschi e gli scontri e dissidi fra le rispettive etnie. L’aspetto che più mi ha colpito è stato proprio lo scricchiolamento del mondo dell’infanzia, i primi ricordi, che mi hanno portato a pensare ai primi ricordi diretti della mia infanzia, ed il potere che può avere la musica, e non solo quella, di farti ritrovare equilibrio e serenità. Peccato per la sensazione di freddezza che comunque il modo di scrivere così sobrio ed essenziale mi ha lasciato, anche se lo stile è senz’altro un ottimo modo di scrivere.