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Il peccato profuma di violette
Siamo nel 1929 nella Bellano di Andrea Vitali. i protagonisti principali di questo volume sono i carabinieri del locale comando. Le loro vicende personali fanno da contorno ad una indagine misteriosa e tenuta segreta al pubblico. il filo conduttore che lega i militari sono gli arrivi. Arriva il morbillo a visitare Viavattene, una cugina della moglie con tanto di ossa del padre si insedia nella camera degli ospiti di Misfatti e il primo figlio emette i primi vagiti soto il tetto di Maccadò.
In mezzo a tutte queste traversie tra capo e collo dei carabinieri arrivano anche delle lettere anonime contenute in leziose buste rosa. Scritte da mano incerta, ma ideate da una mente brillante questi versi mettono in agitazione sia l'arma che il clero. Il mistero sarà risolto e il suo esito si rivelerà tanto inaspettato qanto innocente.
Ancora una volta il Vitali ha mostrato la sua abilità costruendo una storia in sostanza sul nulla. I suoi personaggi sono come sempre molto vicini ad essere delle machiette, ma simpatici e divertenti. Gli aneddoti raccontati sono semplici, ma capaci di tenerci compagnia per qualche ora. Il linguaggio è spesso piuttosto colorito e a tratti anche volgare, ma talmente leggero da non essere fastidioso, tanto da sembrare l'unico adatto al contesto.