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Una storia quasi perfetta
 
Una storia quasi perfetta 2016-06-05 21:19:21 68
Voto medio 
 
3.5
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
3.0
68 Opinione inserita da 68    05 Giugno, 2016
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L' amore e le sue declinazioni


Un possibile grande amore, il vero amore, al centro della narrazione, filtrato dagli occhi luminosi e dalla candida sensibilità' di Bianca, la protagonista.
Lei è' un'insegnante di tecniche pittoriche con talento per il disegno, ha un figlio, Gabriele ( il suo angelo ) frutto di un amore giovanile e di una relazione turbolenta con un uomo maturo, innamorata delle piante e della buona musica, della bellezza e dell' arte, filosofa e sognatrice, ma sempre con quel velo melanconico di chi ha sofferto per amore e non vuole ricadere in errori pregressi.
Ma, si sa, l' amore sfugge ad ogni definizione, sa essere immenso e gioioso, ingannatore e diabolico, e d' improvviso si materializza in situazioni mutevoli.
Lui è' un manager, a capo di una azienda di design, un don Giovanni incallito, possiede le donne, ne carpisce i segreti, affascinandole con la propria retorica affettata ed affabulatoria, con la galanteria, con il proprio ruolo, con il potere, per poi lasciarle, una ad una, con facilità' irrisoria e senza alcun senso di colpa.
L' incontro con Bianca, un colpo di fulmine in primis per la sua arte ( i disegni ), poi per lei, per il suo mondo e modo di essere cosi' etereo e diverso dal proprio, sarà' avvolgente, sconvolgente, nuovo.
Lei lo conquistera' con la propria sensibilita', instillandogli il germe del dubbio e un' idea di amore che mai lo aveva sfiorato.
Vivranno un breve idillio finché' i fantasmi del passato, prevalenti in lui, il cinismo, il proprio narcisismo, o la semplice paura del nuovo se', cosi' diverso, spalancheranno un abisso di tormento ed incertezza.
L' incipit del romanzo sottolinea il concetto di amore, e di vita, per Bianca, quell' essere per sempre che ne accompagna ogni gesto, una forza che entra e la spinge, una luce, un colore, un segno, un senso profondamente radicato nel proprio destino.
Di contro il seduttore ( di cui non conosciamo il nome) e' spinto dal desiderio, non da' ma riceve, non conosce l' amore, ma solo la forza emozionale che confonde e depista, è' ingannevole, è' nebbia e, finito l' incendio, lascia solo un senso di nulla.
Ma, come detto, l' amore sfugge ad ogni definizione oggettiva, e' camaleontico, girevole, ed allora puo' rovesciare ruoli, desideri, certezze, individui.
L' autrice si serve di una narrazione lenta, studiata, cervellotica, entra nei sentimenti, nella memoria, nei recessi più' nascosti della protagonista, sempre con un velo di malinconico romanticismo, di sottrazione, ed anche nella gioia del momento si respira tormento, ansia e struggimento.
La narrazione si avvale di ricordi, di un ipotetico dialogo madre-figlia sul reale significato della vita e dell' amore, di flash-black, di elementi di contorno che fissano i contenuti, motivi floreali, disegni colorati, e quell' acqua a disegnare forme cangianti.
Bianca si muove in " quel mondo di sentimenti per il quale lui non aveva sensi adatti, ne' parole ".
Vaghiamo e ci perdiamo in un orizzonte di lentezza, quasi onirico, tra passato e presente, e gli stessi dialoghi sono pensieri e descrizione di se', simbolo di una storia più' grande, che pltrepassa i protagonisti tracciando una nuova via, la contrapposizione tra spirito e materia, universo maschile e femminile, ragione e sentimento, fino ad una presa di coscienza, ed alla accettazione, di una evidenza non voluta, ma inevitabile.
Vi sono interessanti spunti narrativi, e descrittivi, ma a volte prevale la sensazione che il racconto sia troppo legato ad un eccesso di forma, a scapito di un giusto mix storia-personaggi , incastrando i protagonisti nel complicato universo di Bianca ed in un giuoco prettamente stilistico.
Non sempre l' uso delle parole, e le descrizioni d' insieme, sono calzanti, anche se, a mio avviso, l' idea narrativa resta valida consegnandoci, durante la lettura, una generale piacevolezza d' insieme.

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