Dettagli Recensione
L'incomunicabilità...tra ironia e profondità.
Che piacevole lettura!
Marsullo, con una scrittura leggera, scanzonata e divertente, riesce a trattare un argomento che poi tanto divertente non è.
Attraverso la sua amara ironia si leggono tutte le difficoltà di comunicazione tra genitori e figli, magari unici, di genitori separati.
"Il silenzio è la peggiore arma di distruzione (familiare) di massa mai inventata".
Quel "non aver niente da dirsi"...quel "non riconoscersi nei pensieri", in contrapposizione ad una somiglianza fisica notevole, scava dentro l'animo di un figlio peggio di una trivella.
Perché spesso si può dividere del tempo con qualcuno senza condividere se stessi...e non c'è peggior solitudine di questa.
"Ci sono giorni interi, papà, che non mi manchi. Altri in cui mi capita di non pensarti. Non c'è mai un consiglio che vorrei chiederti. Non ti ho chiesto di insegnarmi a farmi la barba. Non ti ho cercato la prima volta che ho fatto l'amore con una ragazza. Per dirtelo. Per sentirmi uguale a te. È questo, il guaio. Che non mi ci sento, uguale a te."
Ma per fortuna si cresce lo stesso...nonostante i silenzi, le mancanze e le fragilità umane da cui i genitori non sono immuni.
E Marsullo è bravissimo ad alternare momenti di grande ilarità e umorismo, in cui ridi di gusto, ad altri in cui non puoi fare a meno di soffermarti e riflettere e che, sempre con grande leggerezza, toccano punti sensibili, anche per chi non vive questo tipo di situazione.
Sì perché, alla fine, nei personaggi e nelle situazioni descritte, c'è molto di noi (tutti) e delle nostre piccole miserie quotidiane.
Il libro è autobiografico...e lo si evince da alcuni brani particolarmente "sentiti".
Ottimo libro "cuscinetto"...per quando si ha bisogno di intervallare letture più impegnative, senza perdere in qualità, gusto e piacevolezza.
Mi ha convinto.
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