Dettagli Recensione
Le passioni per le cose semplici
Vitali scrive un’altra storia dal gusto di passato, atmosfere di paese di tempi ormai persi. Il gioco delle bocce un torneo tra circoli di paese, una finale da giocare, un funerale e una conclusione tragicomica.
Simpatici i nomi scelti per i personaggi, le dinamiche, i rapporti tra i protagonisti. Un romanzo sicuramente simpatico ma senza grosse pretese, una storia che fa dimenticare per poco più di duecento pagine la frenesia del presente in cui viviamo, il pregio di Vitali è sicuramente quello di farci immergere nel passato. La scrittura di Vitali è sempre ironica, piacevoli gli sprazzi in dialetto, messi in “bocca” ai personaggi più anziani, che spesso, ancora oggi, non parlano altro che dialetto.
Ancora una volta la sua Bellano, sul lago, un viaggio verso la Svizzera raccontato come fosse un volo transoceanico, Lucerna diventa un paese alieno, con persone che parlano in maniera incomprensibile. Un filo si assurdo percorre tutta la storia, e in assurdo si conclude.
Le passioni: quella per le bocce, quella di Rosalba per il cognato morente, le vicende che portano a far quadrare il tutto, grazie all’infinita precisione delle previsioni di medici svizzeri.
Non si tratta sicuramente di un'opera indimenticabile, ma la lettura è comunque piacevole e a tratti divertente, duecento pagine di spensieratezza, semplicità, ma anche di sapori retrò, e un po’ di desiderio di rallentare e godere di più delle cose semplici.
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