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Sofia si veste sempre di nero
 
Sofia si veste sempre di nero 2016-05-23 07:42:51 Antonella76
Voto medio 
 
3.3
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
3.0
Antonella76 Opinione inserita da Antonella76    23 Mag, 2016
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Disagio esistenziale



E poi ti imbatti in libri che...non ti aspetti.
Originale la struttura narrativa, bella la prosa, elegante, semplice e mai banale.
Impariamo a conoscere Sofia attraverso una serie di capitoli, che sono quasi dei racconti a sé e che ci parlano di lei in vari momenti della sua vita...non necessariamente in ordine cronologico.
Viene fuori il ritratto di un personaggio femminile tanto complesso quanto bello.
Tutto ha inizio con il suo parto prematuro...e la domanda che si pone il padre di fronte alle sue donne che rischiano la vita..."Quale delle due è colpevole del male dell'altra?"...sarà il filo conduttore di tutta la loro esistenza, l'una infelice e insoddisfatta, l'altra sempre in lotta con se stessa per paura di diventare ciò che non vuole diventare...una donna come sua madre.
Ma ad ogni mini-racconto facciamo la conoscenza anche di chi vive intorno a Sofia:
...suo padre, uomo serio, dedito al lavoro, che esercita la sua paternità delegandola a sua moglie, (tanto che sua figlia in un tema a scuola anziché parlare di lui chiede di poter parlare del proprio cane), e che, a 34 anni, s'innamora di un'altra donna.
Ma la vita poi li riavvicinerà.
....sua madre, donna fragile, alla ricerca di un senso che non riesce a trovare, sempre in balia di un'emotività discontinua ed altalenante che la porterà ad una profonda depressione.
...la zia Marta, sorella del padre, donna impegnata e attiva politicamente, ribelle, coraggiosa, individualista...che ha rischiato molto per difendere le sue idee...e che riesce a trovare e ad aprire una breccia per entrare nel cuore di Sofia.
Sofia che cerca di farla finita a 16 anni, Sofia che trova conforto solo in vasca da bagno, Sofia che diventa attrice forse per vivere vite non sue.
Un libro che parla di disagio, di disagio esistenziale, dell'incapacità di amare, del continuo fuggire da tutto e tutti, ma soprattutto da se stessi.
La storia probabilmente non brilla in originalità, c'è del già visto, già sentito, ma non è detto che per scrivere un buon libro si debba essere originali a tutti i costi e, personalmente, ho trovato l'impianto letterario molto piacevole e la scrittura molto curata.
Cognetti affronta argomenti non facili, e lo fa con garbo ed eleganza.
Un bel romanzo.
Dignitoso.

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