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Odiava Venezia (un indizio???)
L’essenza del seduttore: “Ha bisogno ogni giorno di sapere di esistere nell’adorazione degli altri, di chi gli dice sei unico, sei un signore, sei grande, sei bravo, sei, sei, sei..”
Mariapia Veladiano fornisce la sua personale concezione del dongiovanni in “Una storia quasi perfetta”. E, da donna, gli riserva un trattamento speciale.
Proprietario di un atelier di moda (“Quest’uomo è un dongiovanni”), agisce nel suo regno (“La nostra è una famiglia. Lei è già una di noi. E quando qualcuno della famiglia non lo si vede da un po’, si sente la sua mancanza”), ove si fa un gran parlare (“Zitellona che svapora la sua vita sulle tavole da disegno”). Va alla conquista di Bianca, una preda apparentemente cedevole (“È già capitato e se capitasse di nuovo non potrei continuare a vivere”), e ha movenze e linguaggio da adulatore, calcolatore ed esteta.
Si spinge nella tana di lei (“In sottofondo… Les ondes, di Francois Couperin”) e ivi incontra l’ostilità del cucciolo Gabriele.
Una gita a Venezia (“Odiava Venezia”), tanta acqua, fiori e piante in ogni dove.
Poi il ritiro di lui, la scomparsa di lei. La sorpresa a ribaltare ruoli di cacciatore e vittima.
Giudizio finale: ipnotico, acquatico, floreale.
Bruno Elpis