Dettagli Recensione
D’amore nun se more ma se stà male
Diego De Silva, uno scrittore pieno di sarcasmo che ha saputo farmi riflettere e divertire.
L'autore racconta I pensieri più intimi che si manifestano in un uomo - Modesto - e in una donna - Viviana, nel loro rapporto di coppia. In particolare si tratta di un amore clandestino tra due amanti dove i sentimenti iniziali di complicità e leggerezza lasciano spazio a gelosia e possessività che trasforma i due amanti in marito e moglie.
Molto interessante le voci narranti che passano dall'uomo alla donna, a volte anche per il terapista - anch'egli con problemi di coppia.
A mio avviso il personaggio più interessante è il padre di Modesto. In lui si percepisce la "saggezza" di un uomo che predica bene ma razzola male, lasciando perle di dubbia saggezza. Molto interessante perché riesce a stare sempre nella ragione malgrado l'inapplicabilità di quello che dice. Modesto si apre costantemente al padre "confessore" subendo sempre il suo rimprovero.
Ho letto alcune recensioni negative da parte di alcune donne che non si rispecchiano affatto in Viviana arrivando quasi ad odiare il personaggio. Altre invece a cui il personaggio calza a pennello. Anch'io non sono d'accordo con tutto quello che dice e pensa Modesto ma è innegabile che alcune sue riflessioni rispecchiano il mio modo di pensare. D'altronde, anche a non avere mai avuto grossi problemi di coppia, chi può negare di aver mai elucubrato su qualche discussione o aver immaginato discorsi - più simili ad arringhe – ma mai realmente pronunciati?
Un romanzo da leggere tutto d'un fiato e da rileggere di nuovo sicuramente.