Dettagli Recensione
Genny e Tania
Non sapevo nulla di questo libro, né di questo autore, ma quando l'ho visto ho sentito l'impulso di doverlo prendere...ed ho fatto benissimo.
Un tuffo in una Napoli non proprio da cartolina.
Uno spaccato di quella parte della nostra società che non vorremmo vedere, che non vorremmo esistesse, ma c'è...
Ragazzi ai margini, alcuni senza possibilità di salvezza, altri che potrebbero ancora farcela.
Potrebbero.
Le vite di Genny e Tania si sfiorano in una strada del Vomero per pochi attimi, ma il loro futuro è compromesso per sempre. Per entrambi.
Mi sono arrabbiata, mi sono emozionata, ho pianto...
Ho pianto il dolore inconsolabile di una madre.
Ma ho pianto anche il dolore di un ragazzo nato nel posto sbagliato.
E poi ho pianto il dolore silenzioso...dell'altra madre, perché il dolore materno non conosce vittime e colpevoli.
E a voler cercare davvero il colpevole qui, finisce che ti perdi e non ti trovi più...
Ti perdi per le vie di una Napoli ferita, sanguinante, vile...ma a guardare bene, dentro quei bar fatiscenti, dentro quei casermoni senza colore né dignità, dentro gli occhi di un sedicenne con un piede già oltre il confine del bene, c'è ancora del buono, un piccolo germoglio da proteggere, una debole luce di speranza.
Divorato in un giorno, perché non riesci a staccartene, la scrittura è incalzante e trascinante, con quella sua "napoletanità" così presente, ma che non infastidisce chi napoletano non è (come me).
Duro, graffiante, verace...