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E quindi?
Una misteriosa e terribile epidemia uccide tutti gli adulti (del mondo?), lasciando i bambini - e con loro l'umanità - regredire ad uno stato violento e selvaggio, in cui rimane solo il peggio del mondo creato dagli adulti ormai estinti. Seguiamo Anna e il suo fratellino mentre imparano a gestire la morte e la sopravvivenza, ma anche l'amicizia e i rapporti umani.
Ammaniti riempie questo scenario apocalittico di scene macabre e violente, descrizioni crude e personaggi al limite dell'assurdo. Eventi si susseguono con un ottimo ritmo di narrazione, lasciando il lettore in attesa di 'qualcosa'. Solo che questo qualcosa non arriva mai. Molte scene, soprattutto quelle più violente, sembrano spesso fini a se stesse, ad appagare il gusto splatter al quale Ammaniti ha abituato i suoi letteori (ma che inizia ad essere ripetitivo e stancante). Tolta la dimensione violenta, rimane ben poco alla narrazione e ci si rende conto ben presto che la trama della storia è piuttosto povera e inconsistente. Fatta eccezione per alcune buone parentesi, come ad esempio la 'relazione' fra Anna e Pietro, la sensazione con cui le varie sezioni del libro mi hanno lasciata è stata uno sconfortante "e quindi?".
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