Dettagli Recensione
Una scommessa mancata
Ho comprato questo libro spinto dall'interesse per il titolo e per la presenza di una storia familiare di risentimento e odio represso.La vittoria del premio Strega è stata una garanzia ulteriore dello spessore del testo e, così, mi sono deciso a comprarlo.
Nonostante l'inizio abbastanza scorrevole e interessante, il libro si è rivelato, già dopo le prime 70 pagine, una sfilata pesante di personaggi legati in qualche modo a Clara, la vittima della storia. Sebbene i componenti familiari, nella loro diversa incarnazione della "ferocia", siano ben caratterizzati e presentino delle storie personali corpose e ricche di contenuto che rendono conto del perché siano vittime e artefici al tempo stesso dell'odio e della corruzione familiare e sociale, troviamo, purtroppo, anche molti, troppi personaggi minori, abbastanza piatti, che contribuiscono a complicare e appesantire una storia familiare dai tratti noir.
Buona, dicevo, la descrizione dei componenti della famiglia, sviluppata tramite flash back e ricordi personali.
Vittorio, vero self made man senza scrupoli e ipocrita, capace di piegare e sacrificare ogni cosa, compresa la moglie e i figli, per il successo lavorativo e l'affermazione di sé.
Annamaria, vittima del marito e madre fredda e distaccata, che continua a nutrire odio nei confronti di MIchele, frutto del tradimento del suo matrimonio.
Ruggero, l'uomo incapace di una vera relazione affettiva con gli altri (soprattutto con le donne) e che vive il suo successo accademico e lavorativo come fuga dal confronto con il padre, a cui concede, suo malgrado, tutto ciò che vuole. Il distacco continuo che ha nei confronti della famiglia, esemplificate dalla sua reclusione giovanile durante lo studio, è solo la patina sotto cui si cela desiderio di vendetta per ciò che ha subito.
Gioia, figlia più giovane di Vittorio e Annamaria, che affronta la morte della sorella invidiata, la realtà familiare e la vita con una leggerezza ridicola e grottesca.
Michele, l'escluso dalla famiglia e vittima di problemi psichiatrici che cerca di far luce sulla morte dell'unica persona che l'abbia mai veramente amato.
Tutti loro ruotano attorno alla protagonista della storia, Clara, la ragazza e donna bellissima e affascinante, che cerca di ricevere genuino amore, attenzione e accoglienza in storie di droga, sesso e violenza. Questo è l'amore che Clara cerca nella relazione soffocante e addirittura morbosa con Michele e che vede negato proprio dai suoi genitori al fratellastro a cui si è legata. Vittime solidali della mancanza di amore.
La corruzione della società fa da sfondo alla corruzione personale e familiare dei personaggi.
Penso che con tutti questi spunti, ci fossero le basi per un ottimo romanzo. Lo stile molto ricercato, il continuo passaggio dal tempo presente al passato senza interruzione grafica, il ricorso a troppi personaggi e storie minori, la cui relazione con Clara poteva essere inserita nelle storie dei suoi familiari, la presenza di periodi auto-compiacenti, complicati, pedantemente astratti e artificiosi che non comunicano nulla, contribuiscono, purtroppo, a rendere la lettura lenta e confusa. Senza contare il fatto che il libro abbia più di 400 pagine.
Si tratta, in sintesi, di un libro che poteva essere un fantastico e chiaro affresco delle ricadute familiari e sociali che vengono dal non guidare la propria "bestialità personale", simulata dal distacco, dalla freddezza, dalla vacua leggerezza, dall'ipocrita auto-giustificazione, dalla ricerca spasmodica di attenzione, un libro che ha mancato il bersaglio che si era prefissato.
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